Telco, i soci rinnovano il patto e rifinanziano il debito

Telco, i soci rinnovano il patto e rifinanziano il debito

I soci Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia, ossia Telefonica (che detiene il 46%), Generali (30,6%) Mediobanca e Intesa Sanpaolo (11,5% ognuno), hanno rinnovato il patto di sindacato. Si tratta di un rinnovo anticipato degli accordi parasociali per tre anni sino a fine febbraio 2015 con l’impegno a rifinanziare il debito di 3,43 miliardi. Un atto che consente di affrontare insieme il nodo debito, senza il rischio che l’impegno possa venir vanificato dal passo indietro di qualche azionista entro il prossimo ottobre, ossia nella finestra prevista per comunicare eventuali disdette del patto che era in scadenza ad aprile 2013. Quanto alla composizione del debito, per 1,3 miliardi si tratta di prestito obbligazionario già in mano ai soci in scadenza a giugno, mentre 2,1 miliardi, oggi a tassi sotto il 4%, scadono entro ottobre e vanno rifinanziati. «I soci di Telco - recita una nota - hanno assunto l’impegno a rifinanziare pro-quota l’intero debito finanziario di Telco». Un comunicato che lascia aperte più porte al fine del rifinanziamento. Secondo gli analisti però, almeno per il momento, all’orizzonte non ci dovrebbe essere l’accesso al mercato del credito. Telecom Italia infatti ha tagliato il dividendo del 20% portando la remunerazione per azione a 0,043 euro. Telco, che ha come unica entrata i dividendi Telecom (circa 200 milioni), potrebbe sostenere solo tassi al 4%, difficili da ottenere in questo momento. I soci potrebbero dunque negoziare direttamente con le banche che hanno in carico il debito (Unicredit, Mps e Ge Capital) il rifinanziamento oppure emettere un bond acquisito direttamente dai soci. Tra le altre strade c’è anche un aumento di capitale o un prestito soci. L’argomento sarà discusso nelle prossime settimane e una decisione sarà presa prima della fine di maggio, quando scade la prima tranche del debito. Quanto alle quote che gli azionisti devono mettere sul piatto sono ingenti per Telefonica, 1,5 miliardi, e Generali, 1 miliardo, circa 400 milioni invece per Intesa e Mediobanca. Quella che invece appare certa, come anticipato dal quotidiano Finanza & Mercati, è la svalutazione della quota da parte di Generali. La società triestina in occasione del cda del 20 marzo sui conti 2011, potrebbe infatti mettere di nuovo mano al valore di carico delle azioni Telecom in portafoglio portandole da 1,8 a 1,4 euro. La svalutazione della quota Telco, secondo gli analisti, potrebbe avere un impatto negativo sull’utile fino a 150 milioni, portandolo sotto il miliardo di euro. Se Generali dovesse procedere alla svalutazione anche gli altri soci italiani potrebbero muoversi in questo senso. Mediobanca per ora non ha annunciato nulla mentre Intesa potrebbe annunciare qualcosa al momento della presentazione del bilancio 2011 il 15 marzo.

Le perdite per i soci Telco dal 2007, anno dell’acquisizione della quota Telecom da Olympia, sono state comunque ingenti: gli 8 miliardi spesi (4,1 in contanti più il debito) sul mercato, vista la quotazione di Telecom, valgono infatti meno di 2,5 miliardi.

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