Economia

Telecom affida le leve a Cattaneo

Tra le sfide del nuovo ad il miliardo di tagli e il nodo delle Authority. A Recchi le deleghe su sicurezza e Sparkle

Telecom affida le leve a Cattaneo

Due ore di cda per nominare il nuovo amministratore delegato di Telecom Italia anche se non si tratta di una sorpresa, visto che il nome di Flavio Cattaneo, finora alla guida di Ntv, circolava già poche ore dopo le dimissioni di Marco Patuano. Ntv avrebbe infatti provato a trattenere il top manager, ma poi la situazione si sarebbe sbloccata anche grazie a un piano di stock option. L'arrivo di Cattaneo segna la vittoria del presidente Giuseppe Recchi, che ha aumentato le proprie deleghe e ha subito sottolineato: «Con il nuovo ad costituiremo un tandem affiatato». Sintonia che era invece mancata con Patuano, con il quale le incomprensioni erano all'ordine del giorno.

A partire dalla mancata conversione delle azioni di risparmio, fortemente voluta dall'ex capo azienda, ma bocciata in cda e anche in assemblea a causa del voto contrario di Vivendi, primo azionista di Telecom con il 24,9%. Così come non è mai scoccata la scintilla tra Patuano e i francesi. Vivendi imputava a Patuano risultati scarsi rispetto ai competitor europei e, sopratutto, le multe con le Authority, tra cui quella da 103 milioni già passata in giudicato e un altro pacchetto di sanzioni per cui sono stati previsti 400 milioni di accantonamenti. Insomma Patuano non è mai piaciuto, tanto che ieri l'ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine ha sottolineato che la nomina del nuovo ad è un'ottima notizia per Telecom e per l'Italia. Quanto agli equlibri interni Recchi prende anche la supervisione in materia di security e quella su Sparkle, la società controllata che gestisce la rete internazionale, diventando quindi un presidente sempre più «operativo». Pare che l'assegnazione a Recchi di questa funzione strategica sia stata chiesta espressamente dal governo.All'ad Cattaneo vanno invece tutte le deleghe operative, compresa quella sul Brasile e la missione di recuperare un rapporto disteso con le Authority del settore. Insieme al compito forse più complesso: quello di risollevare i conti e di operare quel miliardo di euro di tagli alle spese chiesti dal socio forte francese.

Ma l'ex-direttore generale di Rai ed ex-ad di Terna nonchè appunto di Ntv ha fama di «tagliatore» e risanatore. I sindacati hanno già chiesto un incontro per verificare le intenzioni del nuovo ad, temendo che ai 3mila tagli previsti se ne affianchino altri. L'azienda potrebbe però nuovamente chiedere la solidarietà espansiva che permetterebbe nuove assunzioni. Questo era il piano di Patuano, stoppato dal governo perché la solidarietà espansiva costa alle casse dello Stato. Può essere, tuttavia, che gli incontri tra il presidente di Vivendi Vincent Bolloré e il premier Matteo Renzi abbiano sortito nuove intese. Ieri in cda erano presenti oltre a Recchi, Tarak Ben Ammar, Laura Cioli e i francesi (con Roussel, collegato in videoconferenza). Assente anche il nuovo ad, che è consigliere di Telecom dal 2014: la sua prima uscita pubblica potrebbe essere allo strategy day di Venezia del 12 aprile.

Quanto alla successione in Ntv, la prossima settimana le deleghe potrebbero passare ad interim al presidente Andrea Faragalli, in attesa di trovare il nuovo capo azienda.

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