Maddalena Camera
«Telecom è in vantaggio nella realizzazione della rete in fibra ottica». Lo spiega il presidente della compagnia telefonica Giuseppe Recchi. Certo la contrapposizione con Enel, che si è aggiudicata la rete a banda ultralarga di Metroweb, è solo agli inizi ma non c'è dubbio che l'ex-monopolista al momento è in vantaggio. Da sottolineare che sulla vicenda Metroweb non c'è ancora nulla di ufficiale. Il nodo dovrebbe venir sciolto il 20 giugno prossimo quando Fastweb, che possiede l'11% di Metroweb Milano e ha potere di veto sulle operazioni di vendita, scioglierà le riserve.
Per la società controllata dagli svizzeri di Swisscom il problema non riguarda il prezzo. Fastweb, che è già impegnata a costruire la sua rete Fttc, ossia portare la fibra fino al cabinet, vuole contrattare con Enel la possibilità di avere tariffe favorevoli dal cabinet fino a casa. Certo forse Fastweb avrebbe preferito Telecom. Che infatti deve sottostare a tariffe regolamentate mentre Enel per l'utilizzo della sua rete non ha obblighi.
Mentre Fastweb negozia, Telecom va avanti. «Parteciperemo - ha detto Recchi - a tutti i bandi per la banda ultralarga nelle aree C e D». Il presidente ha anche sottolineato che dopo l'ingresso di Enel nel settore della banda larga è importante che esista un contesto regolatorio uguale per tutti. «Più concorrenza nelle infrastrutture migliora la capacità di copertura e va a beneficio del Paese. Ma è importante che tutti siano messi nella stessa posizione per competere».
Restano fermi alcuni temi caldi come la quotazione di Sparkle e la vendita delle torri di Inwit. Anche sul Brasile non ci sono novità nonostante il viaggio di Recchi e dell'ad Flavio Cattaneo, appena concluso. E ieri Telecom ha presentato il documento di sostenibilità 2015 dove si evince che il bilancio sociale di Tim è di 9 miliardi. Il gruppo ha così misurato in euro i risultati dei 17 progetti realizzati nel 2015 nelle aree strategiche delle attività dell'azienda come digitalizzazione, connettività e innovazione sociale, cultura digitale e tutela dell'ambiente.
Intanto il maggior azionista di Telecom, il gruppo francese Vivendi, lavora al lancio di un Netflix paneuropeo che copra la Francia e la Germania, ma anche l'Italia e la Spagna grazie all'accordo con Mediaset. Il lancio, è spiegato sul quotidiano transalpino Le Figaro, non dovrebbe partire dalla Francia ma dalla Germania.
La nuova piattaforma dovrebbe riunirne tre già esistenti: la tedesca Watchever, acquisita da Vivendi negli anni scorsi, la francese CanalPlay e l'italiana Infinity, per un totale complessivo di oltre 1 milione e 400 abbonati. Il lancio è previsto per il quarto trimestre 2016.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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