Il piano di 4mila assunzioni di Telecom, di cui 1.000 nel 2015, per ora si arena sullo scoglio della «solidarietà espansiva», che consentirebbe uno scambio tra generazioni: la riduzione dell'orario dei dipendenti più anziani in cambio dell'arrivo di giovani neo-assunti. «Confermo la volontà di attuare un ricambio generazionale» e l'obiettivo delle 4mila assunzioni «resta», ha detto l'ad del gruppo, Marco Patuano. «Avevamo in mente una partenza accelerata. Però quest'anno non faremo zero ma una partenza più coerente con gli strumenti normativi che abbiamo a disposizione». Per effettuare un cambio generazionale, ha spiegato il numero uno di Telecom, «serve uno strumento nuovo che avevamo contribuito a disegnare col ministro Poletti: la solidarietà espansiva. Uno strumento di interesse per Telecom e per altre aziende» ma «il fatto che i decreti attuativi del Jobs act non l'abbiano inclusa nella prima versione di giugno non è una bocciatura dell'idea».
In pratica la norma della «solidarietà generazionale» non è ancora prevista dal Jobs Act, ma il governo - e in primis il ministro del lavoro Giuliano Poletti - ne parla e la sta studiando. E Telecom, che guarda con attenzione su questa norma, va in pressing sull'esecutivo: «Bisogna che le leggi accompagnino lo sforzo dell'azienda, se le leggi non sono adeguate non possiamo fare cose impossibili, ci sarebbero 4.000 posti persi», ha rimarcato il presidente del gruppo Giuseppe Recchi, sottolineando anche che «aspettiamo con ansia che venga sbloccato il decreto tlc». Sempre Recchi ha smentito che ci sia in corso un litigio tra Telecom e il governo. «Non stiamo litigando per niente, abbiamo un piano allineato con gli obiettivi del governo» ossia «portare la banda a velocità alta in tutte le case degli italiani».
Sul fronte societario arrivano indiscrezioni - riportate da Bloomberg - di un interesse di Vivendi a valutare un piano per aumentare la proprio quota in Telecom Italia, fino ad massimo del 15%. Nessuna decisione è stata presa ma l'aumento del range della quota dal 10 al 15% (una percentuale che vale 3 miliardi di euro) potrebbe arrivare già entro il prossimo mese.
Intanto oggi il cda di Telco cui fa capo il 22,4% di Telecom, si riunisce per l'ultima volta.
A seguire, carte al notaio per l'atto di scissione che consentirà di distribuire le quote nel gruppo di tlc alle holding dei soci: il 14,7% a Telefonica, pronta a girare parte del pacchetto a Vivendi, il 4,3% a Generali, l'1,6% ciascuno a Mediobanca e Intesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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