Sorpresa: la sconfitta di Vivendi contro Elliott sul campo della governance dell'italiana Tim ha riacceso il risiko delle tlc in patria. Alla Borsa di Parigi, infatti, i titoli delle compagnie telefoniche hanno ripreso vigore dopo che l'Arcep, l'autorità francese di regolamentazione del settore, ha socchiuso la porta all'ipotesi di una fusione tra operatori, a cui si era in precedenza opposta. Alla fine della seduta tutti i big hanno corso più del listino: Bouygues è salita del 4,19%, Orange del 4% e Iliad ha messo a segno un balzo dell'8,22% a 142,80 euro. Mentre si attende in Italia l'arrivo di Xavier Niel con il suo gestore mobile Free che in Francia ha obbligato gli altri operatori a rivedere al ribasso le tariffe, anche Orange era finita alla ribalta delle cronache finanziarie nel nostro Paese: esattamente un anno fa l'ex monopolista francese avrebbe studiato il dossier Telecom per poi farsi prudente proprio in vista dell'ingresso sul mercato di Iliad nella telefonia mobile e di Enel sul fronte della realizzazione della rete in fibra ottica. Orange in realtà puntava sull'altro operatore transalpino, Bouygues. La fusione era pronta ma fu stoppata dall'allora ministro dell'Economia Emmanuel Macron, poi diventato presidente. Che stiano ripartendo le grandi manovre?
Di certo, ieri ancora più marcato è stato il rally alla Borsa di Amsterdam di Altice, la controllante dell'operatore transalpino Sfr ha guadagnato addirittura il 61,1 per cento. Il presidente de l'Arcep, Sebastien Soriano ha spiegato nel corso di una conferenza stampa che «c'è stato un momento specifico durante gli ultimi due anni» in cui aveva «mandato il messaggio che bisognava fermare» il discorso del consolidamento, perchè questo congelava i progetti ed era quindi negativo per gli investimenti. «Tenuto conto che gli operatori hanno riposto al nostro appello, questo messaggio di chiusura totale non è più valido. Si chiude la parentesi», ha aggiunto Soriano, che in un'intervista a Le Monde ha anche detto che «sul consolidamento nelle telecom ora la porta si schiude».
Il presidente dell'Arcep ha chiesto di accelerare gli investimenti nella fibra per poter centrare gli obiettivi di copertura previsti per il 2020, rilevando che la Francia è anche in ritardo nella connettività delle imprese (solo una Pmi su due è connessa tramite fibra).
In base ai dati forniti dall'Authority, i quattro operatori francese, Orange, Sfr, Bouygues Telecom e Free (la controllata di Iliad) hanno investito la somma record di 9,6 miliardi (+7,5%) nel 2017 per rafforzare le loro reti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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