Telecom, offerta di Telefonica ma i soci Telco vogliono di più

Telecom, offerta di Telefonica ma i soci Telco vogliono di più

Telefonica tratta con i soci Telco per rilevare le quote della scatola di controllo di Telecom Italia. La società spagnola ha già il 46% della holding e, ai prezzi di Borsa correnti (con il titolo Telecom in area 0,6 euro), basterebbe un miliardo per aggiudicarsi il controllo dell'ex monopolista italiano. Certo Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo hanno già detto che la proposta deve essere migliorata e, dunque, per conquistare la maggioranza, bisogna pagare un premio. La trattativa sarebbe molto complessa perché il rafforzamento di Telefonica nella «scatola di controllo» di Telecom presenta non pochi problemi.
Il gruppo guidato da Franco Bernabè dovrebbe vendere il Brasile, ossia l'unico asset che vede crescere fatturato e numero di abbonati. Tim Brasil è, infatti, il primo concorrente di Vivo, ossia la controllata di Telefonica in terra carioca. Le attività sudamericane sono state sempre protette da Bernabè che, proprio in quel Paese, aveva immaginato di poter crescere. L'idea era quella di comperare un operatore a banda larga grazie a un aumento di capitale riservato al finanziere Naguib Sawiris, che puntava a mettere in Telecom Italia 3 miliardi di euro. Ma la proposta venne scartata dai soci della holding di controllo, forse anche perché Telefonica non poteva certo vedere di buon occhio una crescita di Telecom in Brasile.
Il problema è che, in sei mesi, la situazione dei conti Telecom è peggiorata, complice la crisi e le strette regolatorie inflitte alle tariffe dall'Authority nazionale ed europea. Ora, l'urgenza per la società è di evitare il downgrade del debito a «spazzatura». Ormai tutte e tre le agenzie di rating hanno portato il debito Telecom a un passo dal livello junk a causa della revisione degli obiettivi di redditività dopo la pubblicazione della semestrale, in rosso per 1,4 miliardi per svalutazioni. Telefonica, quindi, dovrebbe prima risolvere i problemi in Brasile e poi lavorare a una fusione. Oppure, potrebbe uscire da Telco, mettendo però a bilancio una forte perdita. In tal caso potrebbero arrivare nuovi pretendenti. Tra le ipotesi, quella dell'arrivo del messicano Carlos Slim, che in Brasile ha il terzo gestore, Claro. Pure la partita riguardante queste opzioni è complessa. Slim è desideroso di comperare asset in Europa. Si è fatto avanti per Kpn, ma l'acquisto è risultato più difficoltoso del previsto. Se in Olanda andasse male, avrebbe la liquidità necessaria per Telecom.
Sul mercato ci sono, però, anche altri contendenti per l'ex monopolista.
Da Sawiris, che pareva rientrato in gioco, non sarebbero arrivate altre proposte. Alla finestra ci sarebbero anche At&t e pure Vodafone che, però, è già il secondo operatore mobile italiano.

E anche qui i problemi Antitrust non mancherebbero. In ogni caso, l'offerta di Telefonica vede già contrari i sindacati che preferirebbero l'intervento della Cdp. Ieri Telecom ha chiuso la seduta vicina alla parità: +0,16 per cento.

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