Maddalena Camera
Chi si aspettava una sfida al rialzo per Metroweb è rimasto deluso. Al momento tra i due contendenti, Telecom ed Enel, solo l'ex-monopolista delle tlc si è fatto avanti con una offerta per la società a banda ultralarga controllata dal fondo F2i e partecipata al 46,6% dalla Cdp tramite Fsi. In pratica Telecom ha deciso di valutare Metroweb 820 milioni. La società guidata da Flavio Cattaneo si aggiudicherebbe così il 100% della società che detiene la proprietà dei circa 7 mila chilometri di rete a banda ultralarga che copre per lo più la città di Milano. L'offerta sarebbe o per contanti o con uno scambio con una quota di Sparkle, anche se su questa seconda opzione la distanza tra la valutazione di Telecom e e quella di Cdp sarebbe troppo grande. Per questo Sparkle potrebbe anche essere quotata in un secondo momento, visto il successo registrato nella quotazione di Inwit.
Ora la palla passa a Cdp, che controlla Fsi e partecipa a F2i. Sarà Cdp a decidere se vendere subito il 100% di Metroweb o il 67% come era già stato ipotizzato qualche mese fa quando Telecom era guidata da Marco Patuano. A questo punto bisogna capire se Enel ha interesse a rientrare nella partita. «Enel Open Fiber - aveva detto qualche giorno fa l'ad di Enel Francesco Starace - è nata per fare bene e in autonomia il suo lavoro, che potrà continuare a svolgere anche senza avere Metroweb».
Il vero problema di Enel ad avanzare un'offerta è che Metroweb è presente in forze sopratutto a Milano, città dove Enel non opera sul fronte del cambio contatori in quanto la rete elettrica è nella mani di A2a. Telecom oltretutto ha fatto un'ottima offerta. Le cifre girate nei giorni scorsi avevano parlato infatti di 700-800 milioni. Ieri invece Telecom è pronta ad arrivare a circa 820 milioni. Una cifra ritenuta troppo alta da Asati, l'associazione dei piccoli azionisti. Per l'associazione presieduta da Franco Lombardi l'acquisizione dovrebbe essere intorno ai 500 -600 milioni. Da registrare il fatto che F2i aveva ceduto il 46,6% della società nel 2012 a Fsi, per 200 milioni circa.
È vero che la rete dal 2012 è cresciuta ma anche l'attuale valutazione è di tutto rispetto. Per Asati comunque, rispetto all'offerta completamente cash, sarebbe da preferire la soluzione parte cash e parte con azioni di Sparkle, alla condizione che le due società siano valutate con gli stessi criteri, 12-15 volte l'Ebitda.
Ed è proprio sul fronte della valutazione di Sparkle che non è stata raggiunta l'intesa con Telecom che preferisce tenere per se la sua rete internazionale a banda ultralarga che potrebbe essere quotata in un secondo momento. Questi temi saranno comunque discussi nel cda Telecom il prossimo 13 maggio dove si dovrebbe anche prendere una decisione su Inwit la cui cessione potrebbe anche essere annullata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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