Le società delle torri crescono in Borsa. Dopo l'apripista Ei Towers e la quotazione di Rai Way, attive nel «ramo» tv, è ora il turno di Inwit, che si occupa del più remunerativo settore delle tlc. Telecom scalda i motori per la quotazione dei suoi ripetitori già conferiti ad una società separata che avrà come amministratore delegato un manager di esperienza quale Oscar Cicchetti e presidente Francesco Profumo, mentre in cda siederà anche l'ad di Fineco Alessandro Foti.
Oggetto della quotazione saranno 11.500 siti distribuiti su tutto il territorio nazionale, risultato di oltre 40 anni di attività di sviluppo delle reti radiomobili da parte del gruppo. Secondo indiscrezioni la società punta a raccogliere circa 730 milioni mettendo sul mercato il 40% della società. L'intera Inwit, che fattura circa 300 milioni, varrebbe 1,8 miliardi, pari a 13 volte l'ebitda 2014. In linea dunque con quanto Abertis è riuscito a ricavare dalla quotazione del suo operatore di torri Cellnex, che possiere un totale di 15.170 torri, 7.698 in Italia, quelle di Wind che si sommano a quelle, 7.472, che possiede in Spagna.
Il settore è dinamico e in buona salute oltrechè molto apprezzato dagli investitori in quanto consente di ipotizzare dividendi certi e oscillazioni di prezzo limitate. Le torri sono necessarie per garantire le trasmissioni del segnale degli operatori mobili. E lo stesso vale per quelle televisive dove Ei Towers - che in febbraio aveva lanciato un'Opa sulla concorrente Rai Way - crede ancora nella bontà del progetto industriale e sul possibile consolidamento del settore. Per Guido Barbieri, ad di Ei Towers, la razionalizzazione di due reti sostanzialmente parallele nel mercato televisivo in un'unica rete è un'esigenza industriale che, nelle forme e nei modi in cui sarà consentito, prima o poi dovrà concretizzarsi. Al momento però le strade delle due società restano divise. RaiWay, oltretutto, ha detto di guardare a Inwit con attenzione.
In realtà, come ben sanno gli esperti del settore, tra le due reti, tv e tlc, ci sono poche sinergie. Quella delle tv ha una serie di siti «veri» in tetto e mattoni dove ospitare antenne e infrastrutture varie. Mentre quella di tlc è molto più effimera. Nel senso che i «siti» molto spesso sono tetti presi in affitto dove vengono piazzate le antenne di trasmissione. Mentre tutta l'infrastruttura risiede in centrale. E dunque tra reti siffatte le sinegie sono poche anche perchè quella tv ha meno siti ma il segnale è molto più potente mentre quella tlc ha bisogno di una serie di siti ravvicinati.
E dunque l'unica vera fusione sensata, tra società delle torri in Italia, è proprio quella tra Ei Towers e Rai Way. Mentre Inwit potrebbe forse rappresentare un interessante preda per società che operano nelle tlc. Del resto anche Telefonica ha in mente di fare un'operazione simile con Kpn, l'operatore che controlla in Germania. Telecom però vuole mantenere, almeno in un primo momento, la maggioranza (60%). Quanto a Cellnex la quotazione è stata positiva. La società iberica, che fattura circa 436 milioni, ha infatti permesso alla controllante Abertis di raccogliere, alla Borsa di Madrid, circa 2 miliardi di euro vendendo il 60% del capitale (quota che con la greenshoe potrebbe salire al 66%) a 14 euro per azione, il massimo della forchetta indicativa (12-14 euro), dopo aver ampliato la dimensione dell'offerta iniziale per la grande domanda. E oggi il titolo vale 15,6 euro con un incremento del 10% circa.
Per Inwit la
quotazione dovrebbe arrivare entro giugno. Gli advisor sono Banca Imi, Deutsche Bank, Mediobanca e Ubs. L'annuncio di quotazione era atteso e dunque Telecom è scesa in Borsa dello 0,55% in linea con la giornata di mercato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.