Telecom e Agcom, la parola agli avvocati: «Faremo certamente ricorso», dichiara Marco Patuano. L'ad dell'ex monopolista annuncia che si rivolgerà al Tar contro la decisione retroattiva sulle tariffe dell'unbundling (spacchettamento) che ha abbassato il canone versato dagli operatori concorrenti nel periodo 2010-1012 per l'accesso all'ultimo tratto della rete fissa in rame, di cui Telecom Italia è proprietaria. Uno sconto che costringerà la società a restituire fino a 50 milioni: l'Agcom ha abbattuto, infatti, le tariffe 2012 di ben 23 centesimi portandole a 9,05 euro al mese dai 9,28 attuali. Riviste anche quelle del 2011 a 8,9 euro e del 2010 a 8,67 euro. «C'è una certa amarezza - aggiunge Patuano - perché ci viene detto che le regole per il 2014 saranno fissate nel 2015, mentre vengono riviste le regole degli anni precedenti».
Sullo sviluppo della rete in fibra, afferma ancora l'ad, c'è una «distonia» tra la politica industriale promossa dal governo e le decisioni dell'Autorità. «Non possiamo essere distonici; se decidiamo - spiega Patuano - che il progetto che il governo sta sponsorizzando sia avvicinare la fibra ai clienti servono regole realistiche». Proprio ieri Raffaele Tiscar, vicesegretario generale alla presidenza del Consiglio, ha indicato che il futuro sarà la fibra fino alle case. Anzi, «se vogliamo essere seri - ha spiegato - bisogna dire una parola scandalosa: switch off », spegnimento, del rame nei confronti della fibra. La Borsa ha reagito male, e il titolo Telecom ha perso il 5%, per poi recuperare nel finale (+0,50%) quando il ministero dello Sviluppo ha negato l'esistenza di un piano del governo per lo spegnimento della rete in rame.
Ma tra i temi caldi, c'è anche la cessione delle torri da parte di Telecom. «Non abbiamo alcuna pressione finanziaria e vogliamo che l'operazione sia fatta bene piuttosto che fatta in fretta», osserva Patuano. Le torri in Borsa? «Le quotazioni di questi asset infrastrutturali stanno andando molto bene».
Cautela sulla possibile unificazione tra Tim Brasil e Oi: «Prima di fare scelte azzardate è meglio essere molto prudenti», sostiene il manager, perché «la possibilità di consolidamento in Brasile si compone di molti elementi non solo finanziari ma industriali». Il cda di domani? Riunione «ordinaria», precisa l'ad, anzi «prenatalizia». Quanto alla vendita della quota in Metroweb da parte dell'azionista di controllo, F2i, cui Telecom è interessata, il fondo potrebbe comunque mantenere una quota della società.
C'è poi il dossier Mediaset: «Non esserci dati un'esclusiva con Sky - precisa Patuano - ci lascia la porta aperta per possibili
accordi commerciali» con il Biscione o altri operatori per la trasmissione di contenuti. Infine, il piano industriale. «Non immaginiamo ulteriori sterzate strategiche»: sono previsti «più investimenti» nel triennio 2015-2017.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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