Telco, primo azionista di Telecom Italia, si avvia verso lo scioglimento. «L'idea - ha detto il cfo delle Generali, Alberto Minali - è di dissolvere il veicolo e di ottenere gli asset sottostanti, cioè le azioni Telecom Italia, che sono liberamente trasferibili sul mercato». I soci Telco - oltre a Generali ci sono Telefonica, Intesa Sanpaolo e Mediobanca - potrebbero esercitare l'opzione già nella prima finestra disponibile, cioè a giugno, mentre la seconda è in febbraio. Telefonica, dunque, non eserciterebbe l'opzione di riscattare l'intera quota dei soci Telco diventando il primo azionista di Telecom con il 22,3%, ma diverrebbe comunque il primo azionista. Se Telco (oggi partecipata al 66% da Telefonica, al 19,4% da Generali e al 7,3% ciascuno per Intesa e Mediobanca) si scioglie, le partecipazioni in Telecom saranno dunque in chiaro e ogni azionista potrà fare della sua quota ciò che vorrà. A quel punto, Telefonica sarà il primo azionista con il 14,4%, seguita da Blackrock con il 10,3 e da Findim con il 5%. A Generali spetterà il 4,4, mentre le quote di Intesa e Mediobanca saranno dell'1,6%, molto vicine a quella dei piccoli azionisti di Asati che in questi giorni hanno cominciato la raccolta di deleghe e possono contare sull'1,2% circa.
Lo scioglimento di Telco era quanto si auguravano Findim e Asati per riuscire a trasformare Telecom in una public company controllata dal mercato e non da un azionista di riferimento. L'ad di Generali, Mario Greco, ha specificato che il gruppo non presenterà candidati per il consiglio, ma voterà le liste che verranno presentate, da Telco o da altri. «Ci presenteremo in assemblea - così Greco - ed effettueremo le votazioni direttamente o attraverso Telco».
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