«Telefónica non ha intenzione di acquisire il pieno controllo di Telecom Italia». In occasione dalla conference call sulla trimestrale, il colosso spagnolo è uscito allo scoperto sulle prossime mosse italiane. Seppur non ci sia ancora nessuna decisione ufficiale (si sta ancora decidendo come ridisegnare la struttura azionaria di Telco, la holding di controllo di Telecom), le trattative sono iniziate. E con un punto fermo: Telefónica resterà azionista, ma defilata.
«Stiamo parlando con i nostri partner per mantenere l'attuale struttura di Telco. Il dialogo sta andando avanti», ha precisato il direttore finanziario di Telefónica, Angel Vila.«Crediamo ci sia valore nel mantenere l'investimento», ha aggiunto.
Un'ammissione che, per la società spagnola guidata da César Alierta, ha anche esigenze di natura finanziaria. Mantenere l'investimento, adesso, significa infatti cercare di minimizzare le maxi-perdite accumulate con la partecipazione, magari sperando nell'intervento di quel fatidico nuovo socio che fino a oggi è mancato. Alla finestra circolano diversi nomi, da At&t a Vivendi fino a Deutsche Telecom. E una cosa è certa: a settembre, con la scadenza del patto, Mediobanca uscirà di scena e le trattative riguarderanno gli altri soci: Intesa e Generali. Ieri intanto Telefónica ha licenziato i conti del secondo trimestre con un utile netto a 1,154 miliardi (-13,1%). Una cifra superiore alle attese del mercato (1,053 miliardi).
Ieri, infine, è arrivato il primo disco verde dell'Authority Tlc allo scorporo della rete di Telecom. Concluso l'esame preliminare, ora può cominciare la seconda fase, quella dell'analisi del mercato di riferimento che coinvolgerà tutti gli operatori del settore.SoF