Il Tesoro: "Il Golden power è legittimo"

Mef determinato su Unicredit-Bpm. Caltagirone boccia Mediobanca-Banca Generali

Il Tesoro: "Il Golden power è legittimo"
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Proprio nel bel mezzo delle Considerazioni Finali del governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta, ieri mattina il Mef ha diffuso una nota che riguarda una delle partite più importanti del risiko bancario. Il ministero dell'Economia ha comunicato che, in qualità di amministrazione competente per il monitoraggio relativo alle prescrizioni da Golden Power per l'Ops su Bpm, giovedì scorso ha inviato a Unicredit la lettera con le conclusioni della prima fase relativa ai chiarimenti richiesti dall'istituto guidato da Andrea Orcel in sede di audizione relativa allo stesso monitoraggio. In particolare, il Mef «oltre a soffermarsi sull'ambito delle singole prescrizioni contenute del Dpcm approvato il 18 aprile, confermandone la piena legittimità e la possibilità di realizzazione concreta, ha comunque ricordato la possibilità da parte dell'istituto bancario di comunicare e comprovare le circostanze che non consentono, nel caso concreto, l'adempimento delle singole prescrizioni, da leggere alla luce dei principi di leale collaborazione e buona fede», sottolinea la nota del ministero. Insomma, il governo tiene il punto e non fa marcia indietro. Del resto, lo stesso ministro Giancarlo Giorgetti ha dichiarato nei giorni scorsi che, se ci fosse un disallineamento con Palazzo Chigi sul golden power, «non troverete l'annuncio delle dimissioni, troverete (mie) le dimissioni».

Unicredit ha presentato un ricorso al Tar contro l'applicazione delle prescrizioni che riducono la convenienza dell'Ops. Le prossime settimane saranno le più delicate con l'udienza fissata il 4 giugno davanti ai giudici amministrativi sul Golden power. Sei giorni dopo, il 10 giugno, sarà la volta di Banco Bpm che vuole ottenere la sospensiva della delibera Consob che ha congelato per 30 giorni l'offerta di Unicredit. A questo intreccio si aggiunge l'Antitrust Ue, atteso per il 19 giugno e le cui risposte sono destinate ad avere un peso specifico sull'operazione.

C'è poi il confronto in atto tra Bruxelles e il governo sul Golden Power che ruota tutto sull'articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni. In campo ci sono sia la direzione della Commissione Ue per la Concorrenza (Dg Comp) sia quella per i servizi finanziari. Fonti del ministero dell'Economia (a cominciare dal ministro) hanno però più volte sottolineato che «è una questione di sicurezza nazionale e per questo Bruxelles non ha titolo per intervenire». Le premesse per una battaglia giudiziaria che potrebbe durare mesi, incompatibile coi tempi dell'Ops.

Infine, prendendo la palla balzo dopo le dichiarazioni del governatore Fabio Panetta sul fatto che il riko bancario è positivo solo «se crea valore» e comunque alla fine a decidere devono essere «il mercato e gli azionisti» con la vigilanza che deve verificare il rispetto delle norme, Francesco Gaetano Caltagirone ha

battuto un colpo. Interpellato dai giornalisti a margine dell'evento in Bankitalia se intravede una motivazione industriale nell'Ops che Mediobanca intende lanciare su Banca Generali, ha risposto secco: «Come azionista...no».

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