Il board di Tim dà il via all'asta competitiva per la vendita della rete. Ora le due rivali, il fondo americano Kkr da una parte e l'accoppiata Cdp-Macquarie dall'altra, avranno tempo fino al 18 aprile per presentare «un'offerta migliorativa non vincolante». Ieri, infatti, il cda di Tim si è riunito per dare un responso, analogamente a quanto aveva già fatto con Kkr, alla proposta di Cdp-Macquarie, ritenuta allo stesso modo «non in linea con il valore dell'asset e le aspettative di Tim». E allora adesso che cosa accadrà? Il cda, si legge in una nota «ha dato mandato all'amministratore delegato, Pietro Labriola, affinché avvii un processo regolato, trasmettendo a entrambi gli offerenti, per il tramite dei propri advisor, una process letter che indichi i termini a cui verrà dato loro accesso a ulteriori specifici elementi informativi, uguali per entrambi gli offerenti». Sarà infine il Comitato Parti Correlate che espleterà le proprie funzioni istruttorie sulle offerte.
Insomma, Tim adesso andrà a chiarire termini, modalità e confini dell'offerta ai due contendenti. Il governo al momento fa un passo di lato: il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha detto che «ora la partita è in mano al cda di Tim e dei soci» e che l'esecutivo valuterà «quando sarà di sua competenza». Questa postura lascia la porta aperta a Kkr, che sarebbe decisa a presentare la sua proposta in autonomia. Rimane attendista Cdp, che si riserva di esaminare attentamente le nuove informazioni messe a disposizione da Tim prima di decidere se presentare una nuova offerta.
Intanto, ieri il cda del gruppo tlc ha approvato i conti del 2022.
L'anno si è chiuso con una perdita di 2,92 miliardi su cui pesano svalutazioni per 2,4 miliardi (-8,6 miliardi il risultato 2021). Cresce il debito, al netto dei contratti di Lease, a 20 miliardi (+2,4 miliardi sul 2021). L'assemblea degli azionisti è stata convocata per il 20 aprile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.