Economia

La trappola dei pagamenti. I contanti stravolgono il 730

Per usufruire delle detrazioni al 19% è obbligatorio pagare con strumenti tracciabili alcuni servizi (tra i quali quelli sanitari e la scuola). In questo modo bisogna prestare attenzione a cosa allegare nel 730, ecco come funziona

La trappola dei pagamenti. I contanti stravolgono il 730

Come ormai si sa, dal primo giorno di quest'anno è diventato obbligatorio il pagamento tracciabile con carte, versamenti postali, assegni o circolari a discapito dei contanti. Tutte queste transazioni dovranno poi essere dimostrate nella dichiarazione dei redditi.

Italia indietro

Questa disposizione riguarda tutte le situazioni in cui è prevista una detrazione del 19%: ovviamente, se non si useranno pagamenti elettronici o tracciabili si potrà dire addio al risparmio. Per molti italiani potrebbe non essere una novità ma per molti altri si: sono infatti il 44% coloro i quali utilizzano normalmente i pagamenti con carte o bancomat ma siamo sempre pochi e indietro rispetto alla media europea. Uno studio del Comitato per la sicurezza finanziaria (Csf) mostra come, in Italia, ogni 100 euro di transazioni ben 86 avvengono con soldi cash rispetto alle 79 di altri Paesi europei. È per questo motivo che, assieme alla scarsa informazione dei cittadini, i Caf hanno chiesto un tempestivo intervento al ministero dell'Economia per disporre una moratoria di qualche mese per informare correttamente i contribuenti.

Pagamentri tracciabili e non, ecco quando

Ma quali sono i servizi dove vige l'obbligo di pagare con strumenti tracciabili? Come riporta CafCgil, si tratta delle spese sanitarie per le prestazioni specialistiche, dei servizi sanitari effettuati in farmacia (ad es. il monitoraggio della pressione), del rilascio di certificati medici o altre prestazioni realizzate presso strutture private non accreditate al Servizio sanitario nazionale. Invece, si possono continuare tranquillamente a pagare in contanti le spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici (come i prodotti ortopedici o gli ausili per disabili) resi sia dalle strutture pubbliche che da quelle private accreditate al Servizio sanitario nazionale. In quest'ultimo caso, bisogna conservare la fattura o una ricevuta oppure un'attestazione rilasciata dalla struttura che ha erogato la prestazione. Ancora una volta, non è necessaria la tracciabilità per quei medicinali preparati in farmacia, per i medicinali filoterapici od omeopatici ed i dispositivi medici acquistabili presso esercenti diversi dalle farmacie (come gli occhiali da vista comprati da un ottico). Come ci siamo recentemente occupati anche noi, peroò, chi, invece, non vuole far conoscere le proprie spese mediche alle Entrate può fare opposizione accedendo online al sistema Tessera sanitaria entro il 15 marzo mentre la dichiarazione precompilata sarà messa a disposizione dei contribuenti a partire dal 30 aprile.

Gli altri settori. Lasciando stare l'ambito sanitario, altre spese che vanno effettuate con pagamenti tracciabili per poter godere della detrazione riguardano gli abbonamenti al trasporto pubblico locale (scuolabus compreso), le spese di istruzione scolastica e universitaria, le spese per le attività sportive dilettantistiche praticate dai ragazzi di età compresa tra i cinque e i 18 anni, gli affitti per gli universitari fuori sede ma anche le spese per l'agenzia immobiliare per l'acquisto di casa. Al nuovo regime sono soggette anche le spese per l'assistenza personale (come il salario delle badanti), i premi delle polizze vita, le erogazioni liberali e le spese funebri. Tutta questa documentazione andrà poi consegnata ai Caf che provvederanno a mettere il visto di conformità sulle spese detraibili appena elencate.

Come compilare il 730?

Anche in questo caso, dal 1° gennaio 2020 c'è l'obbligo di allegare documentri tracciabili per la detrazione fiscale. Ma quali sono i documenti che vanno raccolti e presentati al Caf? Come si legge su proiezionidiborsa, è necessario consegnare sia il documento di spesa (fattura o scontrino che sia) ma anche la ricevuta dell'avvenuto pagamento.

Nello specifico, quando si paga con carta di credito, il contribuente dovrà presentare l'estratto conto della carta per individuare i soggetti coinvolti; quando invece si paga con il POS è sufficiente il rilascio della ricevuta.

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