Economia

Attenzione alla "truffa dello storno": come funziona e chi colpisce

Dei malintenzionati prendono di mira le persone più in là con gli anni e le convincono a girare dei soldi su conti terzi. Ecco come funziona la truffa dello storno

Attenzione alla "truffa dello storno": come funziona e chi colpisce

Se ne ritorna a parlare ciclicamente perché la truffa dello storno riappare all’orizzonte di quando in quando. Pensata per irretire le persone dai 65 anni in su, si basa proprio sul presupposto che la vittima sia poco avvezza all’uso degli strumenti digitali.

Il funzionamento è tanto semplice quanto sadico, ma ci sono modi altrettanto facili di prevenire simili raggiri. Il primo requisito è non avere mai fretta, qualsiasi interlocutore – onesto o disonesto che sia – può attendere cinque minuti in più.

Cos’è la truffa dello storno

Con l’arrivo dell’estate i malfattori fanno affidamento sull’eventualità che gli anziani non possano rivolgersi ai famigliari più stretti, potenzialmente in villeggiatura.

La truffa prevede che la vittima riceva una telefonata da un sedicente operatore bancario con la quale lo avverte di avere ricevuto del denaro per errore e che quindi deve collegarsi al proprio account e-banking e rendere la cifra. Esiste anche la variante, sempre perpetrata via telefono, secondo cui il conto corrente della vittima sarebbe in pericolo e che si rende necessario versare il saldo su un conto corrente parallelo.

Il finto operatore bancario spiega alla vittima, passo per passo, come svolgere le operazioni necessarie. Le vittime designate hanno tra i 65 e gli 85 anni, ciò però non mette al riparo nessuno.

Cosa fare nel dubbio

I malviventi tendono a essere molto generici quando si identificano al telefono, non dicono il nome dell’istituto di credito per cui starebbero chiamando, non dicono come si chiamano né forniscono numeri identificativi che spesso vengono associati agli operatori telefonici. Questo è un primo campanello d’allarme.

In secondo luogo, il numero di telefono del chiamante che appare sul display del telefono della vittima può non essere vero. Ci sono diverse tecniche per simulare un qualsivoglia numero di telefono, il fatto che possa coincidere con il numero della banca della vittima è una garanzia di poco conto.

Chi viene contattato al telefono dovrebbe farsi dare nome e cognome dell’interlocutore e poi telefonare all’istituto di credito componendo il numero e non richiamando l’ultimo numero presente nella lista delle conversazioni telefoniche. La regola però è sempre la stessa: comunicazioni importanti ed effettive non vengono mai fatte per telefono, email o SMS.

Mai reagire di pancia, prendere sempre il tempo necessario per riflettere e, se possibile, chiedere aiuto a una persona di fiducia.

Cosa dicono le banche

Ogni istituto di credito ha almeno una pagina del proprio sito web dedicata alla prevenzione delle truffe, spiegando brevemente il funzionamento dei raggiri più popolari. Lo spunto offerto da ogni banca è lineare: nessun istituto ricorre al telefono per chiedere ai propri clienti di effettuare operazioni istantanee ma è bene non fare confusione. Può accadere che un istituto di credito contatti via telefono un cliente per comunicargli informazioni relative ai conti che questo possiede, ma non chiederà mai di fare operazioni in tempo reale.

Istituti di credito e fornitori di servizi in generale rinnovano sui rispettivi siti web i messaggi di sensibilizzazione, significa che ancora un numero rilevante di persone cade nel tranello.

Il punto non è difendere chi riesce a comprendere che questi sono soltanto raggiri, è sensibilizzare chi non ha gli strumenti adatti per capirlo in modo immediato.

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