Truffa sull'euribor e mutui gonfiati, dalla Sardegna parte l'assalto alle banche

La manipolazione del tasso di interesse da parte di quattro grandi banche europee solo in Italia avrebbe comportato un esborso maggiorato sui mutui per 16 miliardi. Un avvocato di Sassari accende una speranza per riavere indietro il denaro

Truffa sull'euribor e mutui gonfiati, dalla Sardegna parte l'assalto alle banche

Da una causa da 6.000 euro in corso presso il tribunale di Sassari spunta una nuova spada di Damocle per il sistema bancario europeo. Sullo sfondo c’è lo scandalo della “truffa Euribor” che nel 2013 ha spinto l’Antitrust dell’Unione europea a multare per 1,7 miliardi quattro grandi banche (Deutsche Bank , Barclays, Société Générale e Royal Bank of Scotland) accusate di aver fatto cartello per truccare il tasso di riferimento dei mutui bancari di mezza Europa. L’Euribor è un indice di riferimento che le banche usano come parametro per determinare il tasso di interesse per i mutui variabili. Per costruire l’indice, ogni giorno viene rilevato con un sondaggio telefonico il tasso di interesse a cui le principali banche si prestano i soldi tra loro. Secondo la direzione concorrenza della Commissione europea, all’epoca guidata da Joaquin Almunia, almeno quattro delle banche che partecipano al sondaggio hanno alterato i dati tra il 2005 e il 2008, facendo salire il valore dell’Euribor. Essendo l’indice unico per tutte le banche, anche quelle estranee alla manipolazione, per anni decine di istituti di credito avrebbero incassato dai clienti rate dei mutui più salate del dovuto.

Oggi ci sono undici banche coinvolte in un processo che sta per iniziare nel Regno Unito e Ricardo Cardoso, portavoce della direzione Concorrenza, ora guidata da Margrethe Vestager, conferma al Giornale che la Commissione europea “sta indagando su Crédit Agricole, HSBC e JPMorgans, e che nel maggio 2014 ha inviato loro un elenco di osservazioni sul loro sospetto coinvolgimento in un cartello sui derivati dei tassi di interessi in euro”. La materia è scottante perché, secondo la stima del Sole24Ore, ci sono 400 mila miliardi di prodotti finanziari legati a quei tassi di interessi, non solo mutui immobiliari ma anche derivati. Se le banche fossero costrette a restituire una fetta anche percentualmente minima di questo denaro, quella riconducibile alla manipolazione dell’Euribor, il settore già colpito da una profonda instabilità riceverebbe un altro durissimo colpo. Da qui il sospetto che la Commissione stia facendo scudo per evitare nuove tempeste al sistema bancario europeo. Il Fatto Quotidiano ha svelato domenica scorsa che una società tedesca e un avvocato italiano, Andrea Sorgentone, da gennaio del 2014 chiedono invano all’Antitrust di rendere pubblico la decisione con cui l’Antitrust ha condannato le quattro banche a pagare la multa, ridotta a un miliardo dopo la “confessione” di Barclays e il patteggiamento. I funzionari di Bruxelles respingono l’accusa ma al momento il portavoce Cardoso si limita a dire che “la Commissione sta preparando una versione non confidenziale della decisione del dicembre 2013”, cioè quella che ha costretto le banche a pagare la multa. I tempi? “Sarà pubblicata appena disponibile”. “Sta di fatto -dice l’avvocato Sorgentone- che con quel testo in mano per molti titolari di mutui potrebbe aprirsi la strada a un ricorso in tribunale per la restituzione di quanto pagato in eccesso, cifra che si può stimare, solo per l’Italia, tra i 16 e i 21 miliardi di euro”.

A fronte delle lungaggini di Bruxelles, l’avvocato Sorgentone ha deciso di non aspettare più e ha tentato, per conto di una società sarda, la strada della causa, anche in assenza del documento che dovrebbe arrivare dall’Antitrust. La novità appena emersa è che il tribunale di Sassari, presso cui è in corso la causa contro la Banca di Sassari (gruppo Bper), nonostante l’opposizione dell’istituto di credito, ha accettato la richiesta di una consulenza tecnica per conteggiare a quanto ammonterebbe l’esborso in eccesso per la società che ha intentato la causa dovuto alla manipolazione dell’Euribor. La stima dell’avvocato è di 5.823 euro, per un mutuo di 300.000 euro.

“E’ un segnale molto positivo in vista dell’esito della causa -dice il legale- La questione non è tanto la cifra in ballo quanto il significato che una sentenza sfavorevole alla banca potrebbe avere. Significherebbe che chiunque abbia contratto un mutuo in quegli anni può muoversi per interrompere la prescrizione e ottenere soddisfazione”. La partita è aperta.

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