Twitter guarda a Wall Street Un cinguettio da 11 miliardi

Twitter guarda a Wall Street Un cinguettio da 11 miliardi

Dopo il flop di Facebook in Borsa, la Rete cerca il riscatto con Twitter. L'Ipo potrebbe avvenire l'anno prossimo e l'uccellino blu promette di volare alto: Forbes segnala che il suo valore è stimato in 11 miliardi di dollari, dagli 8 miliardi dell'agosto 2011, e la cifra potrebbe salire ulteriormente.
Parola di Max Wolff, capo della Greencrest Capital, specializzata in analisi sui titoli tecnologici: che per la verità è proprio la società che aveva fin troppo generosamente valutato, a suo tempo, la creatura di Zuckerberg. Quando Facebook è arrivata in Borsa aveva un valore stimato di 100 miliardi di dollari: attualmente ha una capitalizzazione di mercato di 60,8 miliardi di dollari, a fronte degli 1,9 miliardi di dollari di Zynga e i 3,4 miliardi di Groupon.
Inoltre, l'amministratore delegato di Twitter, Dick Costolo, ha più volte - e l'ultima è stata tre mesi fa- ribadito che il social network non è concentrato sull'Ipo. Difficile, del resto, non essere cauti, alla luce del naufragio nel quale sono incorsi numerosi giganti della Rete alla prova dei listini. Dal giorno della quotazione in Borsa, i titoli di Groupon hanno perso l'81%, Zynga il 75% e Facebook il 26%. L'unica eccezione in positivo di rilievo è stata LinkedIn, che ha registrato un incremento del suo valore di mercato pari al 19%. O forse il top manager di Twitter attende semplicemente di capire quanta concretezza ci sia nelle voci che vogliono il gigante Apple pronto a un'offerta per annettere il più popolare- al momento - dei social network al suo impero. Tra un cinguettio e l'altro, intanto, l'uccellino si prepara per Wall Street rivoluzionando i vertici: il direttore finanziario Ali Rowghani è stato promosso a direttore generale, lasciando la poltrona a Mike Gupta, già uomo chiave proprio di Zynga. Vicepresidente del design è stato poi nominato Mike Davidson, il fondatore del social network Newsvine.

Altri segnali significativi, prosegue Forbes, sarebbero l'evoluzione tecnica dell'applicazione fotografica di Twitter, che ora può competere meglio con Instagram (oggi parte della galassia Facebook), e il miglioramento della raccolta pubblicitaria, con i «promoted tweets» che oggi vengono diretti in modo più efficace verso gli utenti che potrebbero avere un interesse effettivo nel visualizzarli.
Tutti elementi che spingono il valore della società.

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