Unicredit straccia le stime degli analisti e porta a casa utili per 2,28 miliardi di euro, nel «miglior semestre da dieci anni». Migliora anche la guidance sull'anno a circa 4 miliardi di utili e oltre 16,7 miliardi di ricavi (senza considerare gli asset russi). Lo stesso giorno la banca ha annunciato di aver chiesto alla Bce di autorizzare la seconda tranche del buyback da un miliardo (dopo aver concluso la prima da 1,6 miliardi). Il via libera sarà dato dall'assemblea degli azionisti convocata il 14 settembre. In Piazza Affari il titolo festeggia con un +8,64 per cento.
«Unicredit ha continuato a ottenere ottimi risultati nel secondo trimestre», ha commentato il ceo, Andrea Orcel, durante la presentazione dei risultati, «spinta da redditività in crescita, solida generazione organica di capitale e riduzione della base costi nonostante l'impatto dell'inflazione».
L'utile netto di Unicredit nel secondo trimestre è stato di 1,7 miliardi (2,01 comprendendo la Russia), con profitti ben al di sopra del consensus che li stimava alla vigilia a quota 996 milioni (tenendo in considerazone Mosca). E, a proposito di Russia, l'istituto ha ridotto la sua esposizione di 2,7 miliardi (esclusa la partecipazione locale, ora si attesta a 3,8 miliardi). Una divisione russa che, tra l'altro, nel trimestre ha registrato utili per 346 milioni spinti anche dal rublo forte. Orcel ha detto che Unicredit continuerà a ridurre l'esposizione verso Mosca «in modo ordinato e razionale».
Tornando agli altri dati di gruppo, i ricavi netti si sono attestati a 4,4 miliardi nel trimestre (esclusa la Russia), in rialzo del 12,5% anno su anno, sostenuti dalla crescita del margine netto di interesse attestatosi a 2,3 miliardi (favorito dal rialzo dei tassi) e dalla diminuzione delle rettifiche sui crediti. L'indice di solidità patrimoniale Cet 1 è salito al 15,73% (dal 14%). Le esposizioni deteriorate lorde si sono attestate a 13,9 miliardi e sono principalmente composte da inadempienze probabili (Utp).
L'Italia ha portato utili per 757 milioni (+52,5% sull'anno), ma Orcel ha comunque ritenuto di ridisegnare i vertici con l'uscita di scena dell'Italy Head, Niccolò Ubertalli. «Credo sia il dovere di ogni leader nei confronti degli azionisti intervenire ogni volta che serve per migliorare la situazione della società e i risultati».
L'istituto ha
annunciato di aver venduto il 49% di Cnb Vita Assicura a Cnp Assurances per 500 milioni. Mentre ha accresciuto la sua partecipazione in Cnp Unicredit Vita dal 38,8% al 45,3% per 70 milioni. Cnp Assurances manterrà il 51%.
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