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Unicredit, arriva l'ok dei soci. A Orcel fino a 9,75 milioni

L'assemblea dei soci approva a maggioranza l'aumento di stipendio dell'ad. Ma il 30% non approva

Unicredit, arriva l'ok dei soci. A Orcel fino a 9,75 milioni

Il cda di Unicredit incassa il via libera dell'assemblea dei soci su conti, buyback e nuova politica di remunerazione, che riguarda 935 top manager del gruppo e anche il ceo, Andrea Orcel. L'assemblea degli azionisti ha approvato per quanto riguarda Orcel un compenso che tra parte fissa e variabile, se supererà gli obiettivi del 2023, potrebbe arrivare a un 30% in più rispetto ai 7,5 milioni del 2022. Il suo stipendio avrà una parte fissa di 3,25 milioni (l'anno scorso era di 2,5), ma se il ceo dovesse centrare ricavi sopra i 19,9 miliardi, un utile di oltre i 5,5 miliardi, un rapporto tra costi e ricavi sotto il 45,9% e +180 punti base di generazione organica di capitale, allora i compensi arriverebbero fino a un massimo di 9,75 milioni.

L'ok era atteso, ma non del tutto scontato visto che i proxy advisor Iss e Glass Lewis avevano consigliato ai fondi istituzionali di votare contro al nuovo piano di remunerazione. Al di là dei meriti del ceo, i proxy ritenevano che i nuovi aumenti avrebbero portato il compenso a un livello «eccessivo». Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, per esempio l'anno scorso ha guadagnato 4,94 milioni con conti positivi per la banca. E quasi il 30% del capitale presente sembra aver dato ascolto ai proxy nel ritenere il compenso fuori scala. Ma non è bastato a bloccare il «Sì», dal momento che il 69,1% del capitale ha espresso voto favorevole. L'assemblea ha inoltre approvato con il 71,08% del capitale presente l'adozione del Sistema incentivante di gruppo 2023.

All'assemblea, che si è tenuta a porte chiuse, hanno partecipato 3.641 azionisti rappresentanti oltre 1,3 milioni di azioni ordinarie pari al 68,88% del capitale sociale tramite il rappresentate designato da Unicredit. Dati che ne fanno la più partecipata da molti anni a questa parte. I principali soci presenti sono stati Blackrock (5,92%), Parvus Asset Management Europe Limited (5,15%) e Allianz (3,58%). Da quanto raccolto, tutti i grandi soci hanno votato a favore della politica di remunerazione. Parvus e Allianz si erano già sbilanciati alla vigilia, così come Fondazione Cariverona (1,6%). Tra i favorevoli anche la famiglia Del Vecchio (1,9%). Un appoggio, quello dei grandi soci attivi, che ha avuto un peso. Rispetto al maxi-utile da 5,2 miliardi dell'anno scorso, i soci hanno approvato un dividendo da 0,98 euro ad azione per 1,91 miliardi complessivi. Arrivato il via libera anche al buyback da 3,34 miliardi.

«La nuova politica sulla remunerazione», ha detto un soddisfatto Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit, è stata concepita per «rafforzare la nostra cultura della performance e incentivare l'eccellenza» e, inoltre, per «garantire un totale allineamento di interessi di lungo periodo tra management e azionisti».

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