Camilla Conti
Un super sconto per attirare nuovi azionisti e diluire quelli vecchi. L'aumento di capitale da 13 miliardi di Unicredit partirà lunedì 6 febbraio a 8,09 euro per azione, dunque con uno sconto sul prezzo teorico dopo lo stacco del diritto d'opzione («Terp») del 38%, e sarà interamente garantito dal consorzio di banche. Ai soci verrà offerta la possibilità di sottoscrivere 13 nuove azioni per ogni cinque titoli in portafoglio. Il periodo di sottoscrizione si chiuderà il 23 febbraio, con i diritti negoziabili fino al 17, e l'operazione verrà chiusa entro il 10 marzo. Oltre a un'offerta al pubblico in Italia è anche prevista una in Germania e in Polonia. Tutti i dettagli sono stati approvati ieri dal cda del gruppo guidato da Jean Pierre Mustier, che ha anche dato il via libera all'implementazione del «progetto Fino» sullo smaltimento di 17,7 miliardi di sofferenze con la dismissione del pacchetto a Pimco e Fortress.
Dopo l'aumento di capitale l'azionariato della banca è dunque destinato a cambiare drasticamente considerando la forte diluizione degli attuali soci. L'ad Mustier ha intanto incassato il sostegno della Fondazione Crt, che proprio ieri ha nominato all'unanimità il nuovo presidente, Giovanni Quaglia. «Come Fondazione valuteremo le scelte nell'ambito del mandato ricevuto che è quello di arrivare fino alla copertura della nostra quota che è del 2,3%, pari a 300 milioni», ha annunciato Quaglia aggiungendo che «poi dipenderà dalle condizioni». La decisione di sottoscrivere l'aumento di capitale era già stata presa dagli organi dell'ente nei giorni scorsi: «Il consiglio di amministrazione che è ancora in carica nei prossimi tre mesi e il consiglio di indirizzo, dopo un'analisi attenta, con il supporto del segretario generale, hanno già fatto una scelta», ha spiegato il neopresidente dell'ente torinese. Oggi arriverà invece il verdetto sull'eventuale adesione della Fondazione CariVerona.
Nel frattempo, in Piazza Affari il titolo Unicredit ieri ha chiuso la seduta mettendo a segno un balzo del 5,72% a quota 26,60 euro in attesa delle decisioni del cda, arrivate a Borsa chiusa. In un report uscito ieri, gli analisti di Equita elencano quattro ragioni per acquistare il titolo Unicredit.
In sintesi: taglio netto del rischio attraverso il deconsolidamento dei 18 miliardi di crediti deteriorati, un amministratore delegato, Mustier, che ha un pacchetto di azioni della banca importante (oltre due volte il compenso fisso contro la media di mercato del 35%). A questo si aggiunge che per i broker la possibile fusione fra Intesa Sanpaolo con le Generali può mettere a rischio il dividendo di Intesa a vantaggio degli acquisti su Unicredit.
Infine, il gruppo sta attuando una buona semplificazione del suo assetto. La strategia di uscita dai Paesi non considerati fondamentali, secondo gli analisti, «dovrebbe permettere di ridurre gli oneri sistemici dagli attuali 950 milioni l'anno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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