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Unicredit fa utili per 5 miliardi ma c'è l'"aiutino" della Bce

Il rialzo dei tassi spinge il gruppo, ricavi +13,3%. E Orcel chiude a Mps: "Non ci sono le condizioni, focus sul piano"

Unicredit fa utili per 5 miliardi  ma c'è l'"aiutino" della Bce

Audentes Fortuna iuvat: si sente l'eco dell'invito di Seneca a saper osare ma anche lo zampino della Bce nei 5,2 miliardi di profitti con cui Unicredit ha chiuso il 2022, battendo le stime degli analisti (5,13 miliardi il consensus). Da record il quarto trimestre (1,4 miliardi). Insieme all'utile (+47%) nel 2022 hanno corso infatti anche i ricavi (+13,3% a 18,4 miliardi) del banca, favoriti dal rialzo dei tassi con cui la Bce di Christine Lagarde sta cercando di disinnescare l'inflazione (la prossima stretta è attesa domani): il margine di interesse è salito a 10,7 miliardi (+18,6%); bene comunque anche le commissioni a 6,8 miliardi (+1%). Ancora meglio sarebbero stati i profitti senza la Russia (+64% a 5,4 miliardi) e il risultato contabile (6,5 miliardi), che include il rilascio di Dta per 852 milioni in Austria e Italia nel quarto trimestre.

È «il nostro miglior risultato in oltre un decennio», ha scandito l'ad Andrea Orcel agli analisti, mentre il titolo non riusciva a fare prezzo in Borsa per poi chiudere la seduta in volo del +12% a 17,8 euro, ai massimi da cinque anni. «Siamo cresciuti per otto trimestri consecutivi, chiara testimonianza della trasformazione di Unicredit che ha dimostrato resilienza e forza», ha proseguito il banchiere mostrandosi concentrato su un piano industriale che «genera molto più valore di qualsiasi aggregazione possibile». Insomma, nessuna possibilità di riaprire il dossier Monte Paschi che il Tesoro deve vendere. Oggi «non ci sono le condizioni» ha tagliato corto l'ad, «se in un futuro, magari lontano, ci saranno vedremo». Unicredit ha già detto che valuterà M&A solo se hanno senso strategico e fanno crescere il valore per i soci.

Quest'anno la banca distribuirà agli azionisti - il primo è Blackrock (5,9%) ed è rispuntato il finanziere Edoardo Mercadante tramite il fondo Parvus (5%) ma ci sono anche le Fondazioni (4%) - un totale di 5,25 miliardi (+40%), considerando un dividendo cash di 1,91 miliardi (98,72 centesimi per azione, +84%) e un buy back da 3,34 miliardi in due fasi: la prima per 2,34 miliardi immediatamente dopo l'ok dell'assemblea in agenda il 31 marzo e l'altra nella seconda metà dell'anno. «Sono molto fiducioso» sull'ok della Bce alla cedola ha assicurato Orcel: Unicredit ha una solidità patrimoniale Cet1 del 16%. In calo del 2% a 9,8 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 47 per cento. Quanto alle singole divisioni, l'Italia ha chiuso il 2022 con un utile contabile di 3,7 miliardi (+20%), la Germania con un risultato triplicato a 1,3 miliardi, mentre la Russia ha perso 199 milioni.

Escluso comunque un ritiro da Mosca: «Da un punto di vista etico la cosa giusta è ritirarsi senza fare regali - ha aggiunto Orcel - Il de-risking proseguirà quest'anno e nei prossimi anni, la situazione non preoccupa». Nel 2022 l'esposizione verso Putin è scesa del 66 per cento.

La conference call è stata poi l'occasione per guardare all'anno in corso, per cui l'istituto stima un utile netto, inclusa la Russia, sostanzialmente in linea con il 2022, ricavi per oltre 18,5 miliardi, un margine di interesse superiore a 11,3 miliardi e i costi sotto i 9,7 miliardi.

Positivi i giudizi degli analisti.

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