Un nuovo piano che potrebbe prevedere il taglio di 10mila unità di personale e la riduzione fino al 10% dei costi operativi. Anche Unicredit, dopo Deutsche Bank, starebbe studiando una maxi ristrutturazione del proprio personale che potrebbe essere presentato nel prossimo programma strategico di dicembre.
A riportare l'indiscrezione è l’agenzia Bloomberg che precisa che i numeri finali sugli esuberi potrebbero essere molto più bassi, ma appare più che probabile che i tagli decisi dal colosso guidato da Jean Pierre Mustier riguarderebbero principalmente il personale in Italia, dove la compagnia ha il maggior numero di dipendenti. Nel precedente piano, in scadenza a fine anno, la banca aveva già programmato un taglio drastico che ha coinvolto circa 14.000 unità.
Ancora nessun commento arriva dai vertici della banca, ma le informazioni che circolano bastano a innescare la dura posizione del numero uno del sindacato dei bancari Fabi, Lando Sileoni che in una dichiarazione ha affermato che "se queste indiscrezioni fossero confermate stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro", che poi aggiunge "e fosse vero sarebbe una vergogna, siamo pronti alla mobilitazione. Manovre di questo tipo sono operazioni di sciacallaggio, tutte a danno del personale, di una banca che pretende di fare affari in Italia senza tener conto del contesto sociale del Paese".
Oltre al piano sul personale, Unicredit starebbe valutando anche la riduzione di alcune spese operative fino al 10%.
Nelle scorse settimane il gruppo è uscito definitivamente da Fineco, vendendo il restante 18,3% di cui era in possesso della banca multicanale, dopo averne ceduto nei mesi precedenti già il 17% delle proprie quote azionarie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.