Unieuro prenota la Borsa A metà aprile il debutto

Via al collocamento agli istituzionali, prezzo tra 13 e 16,5 euro. L'ad: «Faremo shopping»

Maddalena Camera

Unieuro va in Borsa, al segmento Star con una offerta rivolta al momento solo agli investitori istituzionali, e punta a diventare, ha detto l'ad Nicola Monterastelli «un consolidatore nel settore dell'elettronica di consumo». Il mercato delle catene di vendita di frigo, lavatrici, tv e smartphone è infatti ancora molto polverizzato: in Italia le prime tre detengono il 59% del settore, diversamente da Inghilterra (88%), Germania (73%) e Francia (76%).

Unieuro in Borsa capitalizzerà tra i 260 e i 330 milioni con un prezzo di offerta per le azioni compreso tra i 13 e i 16,5 euro che consentirà di raccogliere tra 127 e 161 milioni.

Quanto alle prospettive se l'operazione di consolidamento andrà in porto il fatturato di Unieuro potrebbe crescere di quasi 2 miliardi mentre i ricavi attuali sono pari a 1,5 miliardi. Con Unieuro, comunque, si apre la stagione delle Ipo: la quotazione è prevista per la metà di aprile. «La società- secondo Credit Suisse uno dei coordinatori dell'offerta- si pone come consolidatore in un mercato offline e online ancora frammentato».

L'ultima acquisizione di Unieuro è stata Monclick, comperata per 10 milioni, per fare concorrenza a ePrice. Monclick, la cui acquisizione sarà perfezionata a maggio, ha un forte orientamento nell'e-commerce sia nel settore consumer sia in quello business. Le acquisizioni comunque non si fermano visto che il mercato attuale, tolta Media World, che è il maggior player in Italia con 2 miliardi di fatturato, vede tra i player molti imprenditori locali sparsi su tutto il territorio.

Tornando all'Ipo tra i dati finanziari, l'utile è pari a 10,6 milioni mentre la posizione finanziaria netta è tendente allo zero, ha detto il cfo Italo Valenti. Unieuro è oggi controllata dal fondo Rhône Capital al 70,5%, da Dixons Retail (15%), dalla famiglia Silvestrini e dal management per il 14,5%.

Se la greenshoe concessa alle banche collocatrici (Citigroup, Credit Suisse, Mediobanca e Unicredit) venisse opzionata (probabilmente lo sarà) il flottante corrisponderà al 48,88% del capitale. E dunque la partecipazione dei vecchi azionisti scenderà al 51,12% quota che permette di mantenere comunque il controllo.

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