Economia

Unipol spinge i profitti. E studia il terzo polo: Bper e Sondrio centrali

Cimbri: "Al lavoro per dividendi più alti. Ma serve un aumento delle tariffe Rc Auto"

Unipol spinge i profitti. E studia il terzo polo: Bper e Sondrio centrali

Unipol si prepara al nuovo piano industriale, che punterà su dividendi e bancassurance, con una trimestrale in crescita in cui preannuncia il superamento dei target indicati per il triennio. In Piazza Affari il titolo chiude tuttavia a 5 euro in calo dello 0,6%, «una valutazione irrazionale», a giudizio di Carlo Cimbri, ad del gruppo assicurativo delle coop che rivendica: «Il titolo tratta a sconto del 40% sul valore netto delle attività detenute».

La compagnia assicurativa di Bologna ha chiuso i nove mesi con un utile netto di 813 milioni (in aumento del 7,2% dal 2020) e con una raccolta diretta di 9,45 miliardi (+9,5%) di cui 5,5 miliardi nel Danni (+0,3%) dove il combined ratio si è attestato al 92,8% (dall'86% del 2020 che aveva beneficiato del lockdown) e 3,9 miliardi nel Vita (+25,7% grazie ai prodotti multiramo e ramo III). A livello patrimoniale il solvency ratio si è attestato al 208% (dal 216%). Quanto a Unipolsai (controllata all'84,9% del capitale) ha realizzato profitti per 704 milioni (+0,5%).

«Ormai siamo a due mesi dalla fine del piano, chiuderemo il triennio superando tutti i target che ci eravamo prefissati sia in termini di risultato complessivo, sia in termini di remunerazione dei soci. I risultati ci dicono poi che la nostra capacità di distribuzione di dividendo è confermata», ha detto Cimbri nella conference call con gli analisti, assicurando sul fronte della futura retribuzione degli azionisti: «Stiamo lavorando affinché diventi ancora più interessante». A livello strategico il Ceo ha poi sottolineato l'importanza del bancassurance nel prossimo piano che sarà presentato in primavera. «Le prese di posizione nel capitale delle banche - Bper (al 18,9% ndr) e Popolare di Sondrio (al 9,5% ndr) - hanno per noi una valenza industriale».

Il top manager ha inoltre sottolineato che «l'Rc Auto deve ritrovare un equilibrio tecnico che oggi non ci può essere se i sinistri dovessero tornare a un regime di normalità e con le pressioni inflazionistiche». Negli ultimi 5-6 anni, ha aggiunto, sul mercato si è registrato «un decremento di oltre il 20% del prezzo medio» e «le tariffe dovranno tendere gradualmente ad aumentare». Precisazione che ha allarmato le associazioni dei consumatori, vista la leadership nel ramo.

Dopo aver programmato il consolidamento di Bper con i 587 sportelli di Ubi e dopo aver realizzato il blitz sulla popolare valtellinese in vista della sua trasformazione in spa, Cimbri continua a essere ritenuto dal mercato il potenziale artefice del «terzo polo» bancario. Sia che si tratti di un rafforzamento delle posizioni presidiate sia che si tratti di incursioni sul Banco Bpm (cui Cimbri aveva fatto delle avance un anno fa) o sugli asset delle due banche attualmente in vendita ma prive di acquirenti. Il numero uno di Unipol ha recentemente affermato che valuterà la partecipazione a operazioni di consolidamento solo se accrescitive in termini di valore e di ampliamento della rete. Ma la partita è appena iniziata. E, negli undici anni al timone di Unipol, Cimbri ha già dimostrato di essere un ottimo stratega, mettendo a segno la rinascita del gruppo dopo il ko subito su Bnl e portando, grazie alla capacità di tessere rapporti e alleanze, Unipol al centro del sistema finanziario italiano.

Anche per questo motivo non è passato inosservato il movimento delle coop azioniste. In questi giorni MF ha dato notizia dell'aumento di capitale di 100 milioni di Holmo (partecipata al 21% da Manutencoop), a cui fa capo il 6,6% di Unipol, per stabilizzare il bilancio, mentre solo pochi mesi fa, Koru (veicolo partecipato anche da Coop Alleanza 3.

0 e Nova Coop che della compagnia hanno già rispettivamente il 22,2% e il 6,3% del capitale) aveva rafforzato la presa su Unipol rilevando il 3,345% del capitale.

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