Usa, Yahoo assediata da Google e Facebook a casa 2mila persone

Usa, Yahoo assediata da Google e Facebook a casa 2mila persone

Non bastano 700 milioni di utenti a salvare il posto di lavoro a 2mila dipendenti. Yahoo ha deciso, infatti, di licenziare il 14% della sua forza lavoro per diventare più profittevole. La società è da tempo in crisi, e i maggiori azionisti non dimenticano il rifiuto dell’offerta da 44 miliardi di dollari avanzata da Microsoft, considerando che ora il titolo capitalizza in Borsa solo 18 miliardi di dollari. Molto, ma molto, meno del suo diretto concorrente Google, che di miliardi in Borsa ne vale 208, ma anche della prossima new entry Facebook che ancora non è quotata, ma che pare valga già più di 100 miliardi di dollari. In realtà, quello che non piace agli investitori di Yahoo è la fin troppo scontata stabilità del business. Da anni, del resto, il sito Internet registra una crescita piatta. Per questo l’amministratore delegato Scott Thompson ha giocato la carta della ristrutturazione che permetterà di far risparmiare, a Yahoo, circa 375 milioni di dollari l’anno. «È un passo importante per rendere l’azienda più innovativa e profittevole - ha spiegato Thompson - ma per raggiungere questo obiettivo, purtroppo, dobbiamo ridurre il numero di impiegati».
Il piano, annunciato dalla società in un comunicato, prevede circa 2mila licenziamenti a livello globale, pari al 14% della sua forza lavoro di 14mila persone, con possibili tagli ulteriori in futuro. Si tratta del sesto e maggiore licenziamento di massa negli ultimi quattro anni, periodo in cui si sono dati il cambio tre amministratori delegati (l’ultimo è stato nel 2008, quando per reagire alla crisi l’azienda ha tagliato 1.500 posti).

È probabile, come spiega il Wall Street Journal, che Yahoo rilascerà informazioni ulteriori sulle sue strategie il 17 aprile, quando presenterà i risultati per il primo trimestre dell’anno. La mossa, in una giornata difficile per le Borse in Europa e negli Usa, ha avuto un impatto nullo sul titolo, che è comunque sceso di circa lo 0,70 per cento.

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