Camilla Conti
«Non ho intenzione di vendere nè pezzi nè tantomeno tutta l'azienda. Tod's è un gruppo forte che non ha debiti, con una proprietà solida», aveva detto Diego Della Valle a fine novembre in un'intervista per smentire definitivamente le voci di una cessione della griffe marchigiana alimentate dalle notizie sul riassetto delle holding di famiglia. Aggiungendo anche di essere «molto ottimista e casomai preferirei continuare a comprare e a investire».
Dopo solo due mesi è arrivato il primo segnale: l'imprenditore marchigiano, attraverso la società Diego Della Valle srl, ha incaricato il Crédit Agricole di procedere a quello che viene tecnicamente definito un «accelerated shares purchase», ovvero ad acquistare azioni fuori mercato, allo scopo di rilevare 1,7 milioni di titoli del gruppo di calzature, pari a circa il 5% del capitale. Ai corsi attuali, la quota che la divisione di investment banking della banca francese deve rilevare e girare a Della Valle vale una settantina di milioni. L'obbligo a comprare il pacchetto dal gruppo francese scatterà a una data convenuta, che non è stata tuttavia resa nota nel documento. Il corrispettivo che l'imprenditore pagherà sarà comunque pari alla media dei prezzi medi giornalieri ponderati ai quali il Crédit Agricole avrà acquistato le azioni Tod's sul mercato.
Secondo quanto risulta dalla Consob, la partecipazione che il fondatore della griffe detiene direttamente (0,761%) e indirettamente (tramite Di.Vi.Finanziaria a cui fa capo il 50,291% e Diego Della Valle & C. Srl che controlla il 9,611%) nel capitale dell'azienda è pari al 60,663 per cento. Con questa operazione Della Valle salirà quindi al 66% del capitale della Tod's, blindando «di diritto» un'assemblea che già controlla di fatto e garantendosi la forza di approvare qualsiasi operazione straordinaria dovesse decidere di proporre. La notizia di un investimento così consistente da parte del primo azionista di Tod's ha ridato fiducia a un mercato deluso dalla performance dell'azienda, che da un paio d'anni registra risultati in calo e che anche in occasione dei conti dei nove mesi, chiusi con un fatturato sceso del 2,2% a 706 milioni di euro, non ha impressionato gli analisti che ancora aspettano un vero e proprio turnaround.
Mercoledì scorso in Borsa il titolo - che all'apice del suo splendore nel 2013 era arrivato a toccare i 144 euro - ha brindato con +9,7% dopo aver toccato un rialzo massimo del 14%, rimbalzando così dai minimi storici che ne hanno ridotto la capitalizzazione a 1,35 miliardi di euro. Ieri le azioni hanno chiuso sulla parità attorno ai 40,5 euro. Ma la performance dell'ultimo anno resta negativa: -33,5%.
In merito all'ipotesi di ritirare Tod's dalla Borsa, Della Valle a fine novembre aveva risposto: «L'abbiamo quotata con lo spirito degli imprenditori e non con quello dei finanzieri. Se non fosse che la mia famiglia mi impedisce di togliere al gruppo il flottante che si merita, io avrei già comprato ancora azioni.
Chi investe nel breve termine se ne è già andato e chi come noi vuole accompagnare la crescita del gruppo per il prossimo decennio, può investire serenamente sul titolo, perchè noi non giochiamo con i bilanci e siamo molto fiduciosi che i frutti del lavoro fatto fin qui matureranno nei prossimi 12-18 mesi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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