L'ex ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, torna a parlare dei rischi della democrazia: "La Grecia è affondata - spiega in un'intervista al Corriere della sera - ma è l'intera democrazia europea ad essere ferita a morte". Dopo l'uscita dal governo non è caduto in depressione (almeno così dice): con entusiasmo parla dell'accoglienza che sta ricevendo in vari paesi e proprio per questo motivo dice di sentirsi come un "fiore". Il merito è "del calore della gente che mi accoglie in Grecia, Italia, Francia, persino Germania. E anche della libertà che ho per seguire la mia agenda politica fuori dalle strutture di governo".
Basta politica in prima fila? L’economista fa sapere che presto ci sarà un annuncio ufficiale: "Il partito Syriza che ho servito non esiste più - dice con amarezza -. Si è smembrato per la nostra capitolazione. Non volendo unirmi a ciò che è emerso dalla frattura, ho guardato là dove anche il problema greco può trovare una soluzione: l’Europa". L'ex ministro pensa a una nuova sinistra paneuropea in grado di offrire un'alternativa all'austerità. "La Grecia - spiega - è affondata, ma è l’intera democrazia europea ad essere ferita a morte. A meno che gli europei non capiscano che la loro economia è diretta da pseudo tecnocrati, la democrazia continentale rimarrà l’ombra di quello che pensiamo che sia".
Torna poi sulla sconfitta della sua posizione all’Eurogruppo: "Alexis Tsipras ed io siamo stati in disaccordo perché lui pensava che il nuovo Memorandum fosse l’unica alternativa al piano Schauble di cacciare la Grecia dall’Eurozona. Tsipras venne minacciato di un’espulsione così violenta che la parte debole della popolazione avrebbe sofferto in modo indicibile. Quindi capisco come e perchè Tsipras è arrivato a scegliere il Memorandum. Ma non sono d’accordo".
L’incubo Grexit può tornare? "Tsipras - afferma Varoufakis - è convinto che il Memorandum eviti il piano Schauble.
Io credo che ci porterà comunque fuori dall’euro. Sperabilmente, quando la Grexit spaventerà di nuovo tutti, l’Europa si sarà rimessa in piedi, il piano tedesco archiviato e al suo posto ci sarà un programma pan-continentale di sviluppo, un New Deal europeo".
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