«Adesso la chiamo Essilux, per accorciare», ha detto Leonardo Del Vecchio, 83 anni, alla prima assemblea del colosso dell'occhialeria nato dalla fusione del gruppo francese Essilor con Luxottica, 150 mila dipendenti nel mondo e 8mila negozi. Ieri a Parigi gli azionisti di Essilor e di Delfin (la holding di Del Vecchio che ha conferito le azioni Luxottica), hanno approvato la fusione tra i due gruppi con oltre il 90% dei consensi, mentre le votazioni su remunerazione dei dirigenti e stock option hanno segnato maggioranze inferiori.
Per ora il vertice della società è composto, secondo i termini degli accordi, da Del Vecchio, fondatore e presidente esecutivo di Luxottica, e dall'ad di Essilor, Hubert Sagnieres, che condividono i poteri per i primi tre anni. Mentre le discussioni per individuare il nuovo ad del supergruppo inizieranno il prossimo anno. Da sottolineare il contrasto sorto per il nome. Quello di Francesco Milleri, il consulente di Del Vecchio già promosso ad di Luxottica al vertice del colosso al momento è stata accantonata. Eppure era stato proprio Del Vecchio all'inizio di novembre a proporlo come ad del nuovo gruppo, decisione che, secondo indiscrezioni non è gradita ai francesi.
Tanto che Olivier Pecoux, responsabile del Comitato remunerazione e nomine, in una dichiarazione rilasciata in assemblea a nome del consiglio ha sottolineato che «la nomina di Francesco Milleri non è all'ordine del giorno» e che i cacciatori di teste avranno fino alla fine del 2020 per trovarlo. Insomma, non c'è fretta.
Sul fronte finanziario, dopo l'offerta lanciata, Luxottica è arrivata a detenere il 93% del capitale dell'azienda e, come da prospetto, non intende ripristinare il flottante. La società infatti andrà incontro al delisting da Borsa Italiana mentre Essilor Luxottica sarà quotata sul mercato francese e avrà l'obbligo di acquisto sui residui 32 milioni di azioni Luxottica non apportate all'offerta con modalità e tempi che saranno comunicati entro il 4 dicembre. A partire dalla seduta del 4 il titolo Luxottica sarà dunque escluso dall'indice Ftse Mib di Piazza Affari e dagli altri indici Ftse Italia.
Ieri in Borsa a Parigi il nuovo gruppo ha messo a segno un +3,57% mentre una quotazione di EssilorLuxottica a Piazza Affari resta tra i desideri di Del Vecchio. «Può darsi che arriverà, magari ci vorranno due anni», ha detto il fondatore di Luxottica.
Che intanto pensa anche alla partecipazioni, come quella nelle Assicurazioni Generali: «Punto a salire al 5%» del Leone ed «è un investimento di lungo termine», ha detto ieri Del Vecchio, che detiene attualmente il 3,5% circa del capitale della compagnia triestina. «Aspetto magari quando il titolo scende un po' e compro», ha aggiunto ricordando che le prime azioni Generali le aveva acquistate a 29 euro (ora valgono in Borsa 14,7 euro), «adesso compero per fare media».
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