Se Tim piange sui risultati Vodafone Italia non ride. Anche la società britannica - che nel nostro Paese è il secondo gestore per il fisso e il terzo per il mobile - si è lasciata alle spalle il trimestre che si è concluso il 31 dicembre - con ricavi in calo del 4,6% a 1,2 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai due trimestri precedenti, quando le flessioni erano state del 6,5% e del 6,3%.
Buona performance invece per «ho», il brand mobile low cost nato per contrastare il nuovo entrante francese Iliad che ha totalizzato un milione di clienti. Bene anche il business fisso con ricavi in crescita dell'11,3% pari a 281 milioni così come il numero di clienti a 2,9 milioni, di cui 2,7 in banda larga. I clienti in fibra hanno raggiunto gli 1,5 milioni.
Le perdite vengono dalla telefonia mobile dove Vodafone, come gli altri gestori del resto, dopo l'arrivo di Iliad ha dovuto abbassare le tariffe. Il calo del fatturato in questo ambito è dovuto anche al passaggio della tariffazione da 28 a 30 giorni. A livello internazionale il gruppo Vodafone ha chiuso il trimestre con ricavi a 11 miliardi in calo di 800 milioni rispetto allo stesso periodo 2018, ossia -6,8%. In Borsa il titolo ha perso il 4,8%, ai minimi dal 2010. La frenata, secondo la società è dovuta all'adozione degli standard Ifrs15e della vendita degli assetti in Qatar. L'Europa si è mostrata stabile, con ricavi da servizi in calo dell'1,1% a 7,5 miliardi, «che riflettono il miglioramento dei trend finanziari e dei clienti in Italia, una robusta crescita del retail in Germania, una riduzione della disoccupazione in Spagna e una performance consistente nel Regno Unito». Il gruppo conferma le previsioni con una crescita dell'ebitda prevista al 3%.
L'ad Nick Read che ha preso il posto di Vittorio Colao ha
anche annunciato un accordo di condivisione di rete con Telefonica O2 in Uk per i servizi 5G e l'intenzione di vendere le torri di rete.La società ha anche bloccato l'acquisto di apparati di tecnologic dai cinesi di Huawei.
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