Volatilità dei mercati, i consigli per investire

L'esperto spiega cos'è la volatilità dei mercati e come cogliere le opportunità per investire

Volatilità dei mercati, i consigli per investire

Di volatilità si parla solo quando i mercati finanziari attraversano una fase di turbolenza, cioè quando i prezzi oscillano vistosamente. Il periodo attuale mostra forti segnali di volatilità, che generano su investitori e risparmiatori un atteggiamento di incertezza.

Spiega Piergiacomo Braganti, direttore degli investimenti di Banca Albertini, una "boutique" che gestisce oltre 3 miliardi di capitali privati: “Il tipico strumento per misurare la volatilità è il Vix, parametro utilizzato ovunque. Prendendo come riferimento lo Standard and Poor's 500, il listino più importante del mondo, il Vix in media dal 2015 ha segnato 14,4 punti. Il 3 gennaio 2018 era a 9,1 punti, mai visto così basso, il minimo assoluto degli ultimi tre anni. Per intenderci, più alto è l'indice, più oscillano i prezzi. Bene il 5 febbraio all'improvviso il Vix è schizzato, con un'imprevista fiammata, a 37,3, un record”.

Questo cosa significa?
“Significa che all'interno di una sola seduta i prezzi oscillano anche del 5%, un'enormità”.

A che cosa è stato dovuto?
“Soprattutto a ragioni legate a previsioni sull'inflazione negli Stati Uniti, vista in crescita a causa di dinamiche salariali; cosa che avrebbe dirette conseguenze sull'aumento dei tassi Usa”.

La situazione si è poi normalizzata?
“Parzialmente. Il primo bimestre del 2018 resta più volatile della media”

Come si reagisce in queste situazioni?
“Chi si spaventa vende, soprattutto se ha margini di guadagno che glielo suggeriscono. Sono le famose prese di beneficio. Ma si tratta soprattutto dei risparmiatori retail, del signor Rossi”

Il professionista che cosa fa?
“Deve rimodulare il proprio portafogli e lavorare su un progetto di 'de-risking'. I portafogli contengono dei parametri di volatilità che non si possono superare. Se si va oltre i limiti consentiti si tratta di riportare la volatilità entro livelli accettabili, attutendo così i rischi”

Le tendenze che cosa suggeriscono in questo momento?
“Io mi aspetto una crescita di volatilità soprattutto sul mercati dei titoli del debito pubblico, perchè le politiche monetarie, che in questi anni hanno condizionato i mercati con i tassi zero, stanno cambiando. I rendimenti dei titoli, che sono stati trattenuti a livelli artificiali, ora si muoveranno con dinamiche più libere. Ci saranno anche riordini di portafogli, secondo i rendimenti dei titoli”.

Non è tutto negativo, naturalmente
“No. Il 2018 è atteso in buona crescita, con un po' d'inflazione. Due punti di crescita e 2 di inflazione sono i parametri accettati. Questo provocherà volatilità e avrà riflessi anche sui mercati azionari, perchè i redimenti dei bond andranno a competere con quelli delle azioni”.

Parliamo di azionario. Quali settori le sembrano più interessanti?
“Il settore bancario è un malato convalescente. Può andare solo di male in meglio, non in peggio. Una ripresa dell'inflazione dovrebbe anche favorirlo”.

E i settori dai quali

tenersi alla larga?
“Direi quello delle utilities e dei prezzi regolamentati. Gas, acqua, luce sono vincolati a tariffe che li porteggono nelle fasi critiche, ma che non li avvantaggiano nei momenti di espansione.

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