Sorridenti e all'apparenza rilassati: nel primo incontro con i media, da quando è esploso il «dieselgate», i vertici del Gruppo Volkswagen hanno voluto soprattutto dimostrare di avere la situazione sotto controllo e le idee chiare sul futuro. Il presidente Hans Dieter Pötsch («siamo davanti a una delle prove più grandi della nostra storia») e l'ad Matthias Müller hanno ribadito, pubblicamente, che «il gruppo procederà con rigore per difendere la forte posizione di mercato, anche se non sarà facile». La lezione delle centraline truccate, i cui danni non sono stati ancora calcolati, porterà comunque a una gestione «decentralizzata» dell'azienda, perché «solo così sarà pienamente capace di agire», per riprendersi dopo lo Tsunami. Ci vorrà comunque tempo per far partire il nuovo corso, visto che il piano strategico entrerà in vigore entro l'inizio del 2017.«Volkswagen non è ancora in grado, per ora, di fare i nomi dei responsabili - ha aggiunto il presidente del consiglio di sorveglianza - ma ha individuato tre fattori che hanno concorso al dieselgate: errori e omissioni di singoli, debolezze in alcuni processi e tolleranza di violazioni delle leggi, che purtroppo c'è stata; ed è la cosa più grave».Nel mirino dei vertici, dunque, c'è un piccolo gruppo di dipendenti, ritenuto responsabile della manipolazione dei test Usa sulle emissioni delle auto diesel, iniziati fin dal 2005 in occasione del lancio di questi motori in America; non ci sono invece segnali (per ora) che i membri del board fossero coinvolti nello scandalo. Da parte sua, Müller ha precisato che le indagini interne sono quasi concluse: i risultati saranno resi noti, all'assemblea generale del 21 aprile 2016, dallo studio legale americano Jones Day. «Questa impresa non crollerà per l'attuale situazione», ha sottolineato con determinazione l'ad, confermando le stime sui risultati annuali riviste, in ottobre, dopo l'esplosione dello scandalo. «Una soluzione per gli Usa - ha quindi osservato - deve essere ancora concordata con le autorità, mentre i primi richiami in Europa inizieranno a gennaio 2016». Non è esclusa la possibilità, se necessario, negli Usa, di uno scambio di vetture in caso di contestazioni o impossibilità a rispettare i parametri normativi. Proprio nel mercato americano, infatti, la situazione si presenta ancora molto complessa, è stato ammesso ieri a Wolfsburg. «I nostri ingeneri lavorano giorno e notte». Müller ha infine ricordato come gli ordini siano cresciuti nell'anno del 3,5%, dicendosi fiducioso sulla riconquista della fiducia dei clienti. Nessun piano di cessione delle marche.
Tutto, comunque, dipenderà dal conto finale che Wolfsburg dovrà pagare. In Borsa ancora gettonate le Vw (+1,14%) dopo il rimbalzo di oltre il 7% di mercoledì, sull'onda della notizia che le auto con le emissioni di anidride carbonica alterate sono inferiori a quelle stimate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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