Economia

La prima volta dell'Ikea: calano i ricavi in Italia

La famiglie italiane fanno sempre più fatica a fare quadrare i bilanci, e anche Ikea ne fa le spese. Dopo oltre 20 anni di presenza in Italia e di continua espansione, nel 2012 il gruppo svedese ha infatti visto per la prima volta calare il fatturato: -2,6% a 1.598 milioni di euro.
«La pressione sui consumi derivante dalla crisi si fa sentire anche per noi», ha ammesso l'amministratore delegato di Ikea Italia, Lars Petterson. In controtendenza il settore dell'alimentazione che è invece cresciuto dell'1,9% fino a 94 milioni di ricavi. La discesa delle vendite sta proseguendo anche nei primi mesi di quest'anno ma, ha assicurato Petterson, Ikea non «intende toccare nè gli investimenti previsti nè i livelli occupazionali»: i dipendenti sono oggi 6.200, di cui l'89% è a tempo indeterminato. Senza contare i 5mila dell'indotto. Le donne assunte sono il 58% e l'obiettivo è che i manager in gonnella (attualmente al 44%) raggiungano questa percentuale.
«I nostri obiettivi - ha proseguito Petersson - riguardano la sostenibilità. Vogliamo fare un passo avanti in quella direzione» e questo sia aiutando i clienti a vivere una vita più sostenibile a casa, sia puntando all'indipendenza energetica, al risparmio delle risorse, alla raccolta differenziata. Tutti gli obiettivi hanno scadenze precise, dal 2015 al 2020. In arrivo c'è poi il ventunesimo punto vendita italiano, che Ikea aprirà tra un anno a Pisa. Dal 15 aprile, torneranno poi le polpette di carne, ritirate a fine febbraio dopo che in un negozio in Repubblica Ceca erano state trovate tracce di carne di cavallo.
Il mondo Ikea coinvolge a vario titolo più di 2.500 imprese italiane. Nel solo settore dell'arredo gli acquisti superano il miliardo di euro, con 53 impianti produttivi e 2.500 posti di lavoro; nell'alimentare superano invece i 20 milioni, cui si sommano i 200 milioni in acquisti di beni e servizi, con un indotto pari a 1.100 posti di lavoro nel settore trasporti e di 1.600 nei servizi in outsourcing.
Nel settore edile e della manutenzione dei punti vendita sono 80 le aziende italiane coinvolte con un fatturato pari a 18 milioni. Ikea ha investito 44 milioni solo in Italia per interventi di qualificazione energetica degli edifici e installazione di moduli fotovoltaici e solari in tutti i negozi e depositi.

L'utilizzo di energia da fonti rinnovabili è così passata dall'89 al 93% e sono diminuiti consumi energetici totali (-4%) ed emissioni dirette di anidride carbonica (-24%).

Commenti