
Affare da un miliardo di dollari nell'orizzonte di Webuild. La società di costruzioni guidata da Pietro Salini (in foto) guarda con molta attenzione a un mega progetto idrico in Arizona. La carenza di acqua, non a caso soprannominata oro blu è diventata infatti un problema di Stato per Phoenix. Così, Repubblicani e Democratici hanno concordato di lanciare un mega-piano di investimenti supportato dal settore privato per razionalizzare i consumi e trovare nuove fonti idriche a fronte dell'impatto del cambiamento climatico sulle principali risorse idriche della zona, in particolare sul fiume Colorado, che alimenta le grandi città e sta causando problemi in agricoltura, uno dei pilastri dell'economia dell'Arizona.
Allo studio ci sono impianti di desalinizzazione, impianti di trattamento delle acque reflue e investimenti per ottimizzare i consumi e prevenire le perdite idriche. Progetto per il quale lo Stato Usa dispone di un fondo pubblico di 1 miliardo di dollari (circa 850 milioni di euro) che saranno assegnati tramite contratti di concessione a lungo termine.
Secondo indiscrezioni, l'italiana Webuild è interessata all'affare e si prepara a farsi avanti, forte del know how accumulato nel settore, in particolare in Medio Oriente. Con 32 impianti attivi e altri 6 in costruzione, l'Arabia Saudita è il maggior produttore mondiale di acqua desalinizzata. Tratta 9,7 milioni di metri cubi di acqua al giorno, pari al 22% dell'acqua desalinizzata mondiale, e soddisfa oltre 34 milioni di persone. Tra gli impianti di dissalazione in Arabia Saudita figura quello di Shuaibah 3, realizzato dalla società Fisia Italimpianti, controllata dal gruppo Webuild, che ha realizzato anche quello di Jebel Ali M. L'azienda opera poi in diversi progetti di gestione dell'acqua: dighe, impianti di depurazione.
Proprio in questi giorni ha preso forma la diga di Rogun, realizzata da Webuild in Tajikistan e destinata a diventare la più alta al mondo, è prossima a raggiungere una nuova milestone: la quota di 1.110 metri sul livello del mare. Un avanzamento tecnico che permetterà di innalzare ulteriormente il livello dell'invaso, aumentando in modo significativo la capacità di produzione energetica dell'opera. Realizzato in un contesto climatico estremo, tra inverni rigidi e tempeste estive, il progetto rappresenta una sfida logistica e tecnica che Webuild sta affrontando dopo un track record che include la realizzazione di oltre 300 dighe e progetti idroelettrici nel mondo.
Tornando agli Usa, l'obiettivo dei nuovi investimenti è quello di contribuire ad aumentare l'approvvigionamento idrico in Arizona, che si prevede dovrà affrontare un deficit di milioni di metri cubi entro il 2060 e aumentare la
capacità di generazione di acqua da nuove fonti a circa 611 milioni di metri cubi entro 15 anni, una volta selezionato il partner privato.Chi sarà? La competizione non manca. E anche all'Italia è pronta a fare la sua parte.