Yahoo! prepara un miliardo per avere Tumblr

Yahoo! prova a respingere l'avanzata di Google e Facebook nel risiko del web, puntando sui blog e i social media. Con un'offerta da 1,1 miliardi di dollari interamente in contanti, il gruppo americano guidato da Merissa Mayer sarebbe ormai a un passo dal comperare Tumblr, il popolare sito di blogger fondato nel 2007 dall'enfant prodige del software David Karp e da tempo alla ricerca di un nuovo socio forte.
L'operazione (che potrebbe però naufragare sugli dettagli finanziari e legali ancora in discussione) ha l'obiettivo di portare a Yahoo! nuovi utenti e introiti pubblicitari, attraendo un'audience giovane attenta ai contenuti generati proprio dai sottoscrittori e dai blogger di Tumblr: circa 13 miliardi di pagine scaricate soltanto nell'ultimo mese. Abbastanza per dare una mano a Yahoo! a riguadagnare una fetta di mercato rispetto agli altri due colossi Internet. La lotta è accesa: non per niente gli analisti vedono ormai Google a quota mille dollari entro la fine dell'anno (dopo i 900 dollari toccati la scorsa settimana per una capitalizzazione da 300 miliardi) e Facebook ha messo gli occhi sulla società del traffico israeliana Waze.
Di recente Tumblr, molto utilizzato dagli utenti sul telefonino che oggi rappresentano un quarto del totale, aveva inoltre iniziato a cedere spazi pubblicitari in posizione molto visibile, gettando così le basi per realizzare utili. Il gruppo, che ha già superato i 108 milioni di blog, dichiara un fatturato di 13 milioni di dollari e in passato sarebbe già stato in contatto con Microsoft e Facebook. Yahoo! e Tumblr rifiutano ogni commento, ma il consiglio di amministrazione di Yahoo! sarebbe già convocato per oggi mentre nella giornata di domani potrebbe esserci una conferenza stampa a New York.

L'acquisizione diTumblr sarebbe la prima operazione di peso per il colosso guidato da Merissa Mayer, che in passato era parso poco dinamico sul mercato, e potrebbe quindi essere la carta da mostrare agli analisti per dimostrare una ritrovata vitalità dopo la battuta d'arresto della pubblicità segnato il mese scorso. Gli sforzi per rinnovare i prodotti, la homepage e le mail finora non hanno invertito la tendenza a perdere terreno nei clic pubblicitari, a tutto vantaggio di Google e Facebook.

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