«Ecopass finito». «No, Milano lo vuole»

All’indomani del referendum su Ecopass, ambiente e vivibilità della città abbiamo chiesto ai due ex assessori a Mobilità e ambiente della giunta Moratti, che ha introdotto Ecopass nel 2008, da sempre su posizioni opposte sulla visione della mobilità e soprattutto delle sue possibili soluzioni, come vedono il futuro di Ecopass, come leggono i risultati referendari, come giudicano le prime posizioni del neo assessore all’ambiente Pierfrancesco Maran.
A dividere Edoardo Croci, primo assessore all’ambiente della giunta Moratti e poi promotore dei cinque quesiti ambientalisti, da Riccardo De Corato, vicesindaco e assessore alla Mobilità dopo Croci, è prima di tutto la lettura delle risposte dei milanesi del 12 e 13 giugno.
Riccardo De Corato: «Innanzitutto dei 5 quesiti quello su Ecopass ha visto un’astensione del 51%, e un 21% di no. Il non voto è significativo per tanti motivi: non significa né accordo, né disaccordo. La mia lettura, che è quella degli 11 consiglieri del Pdl, è che i milanesi non hanno detto sì all’Ecopass allargato. Se mettiamo insieme chi ha detto no e chi non ha votato si arriva alla maggioranza dei milanesi».

Edoardo Croci: «Nessuno si aspettava una così alta partecipazione ai referendum. Alle amministrative si è registrato, infatti, il 35% di astensionismo. Qui c’è stata una grandissima partecipazione, e un 80% di “sì” ai quesiti. I referendum hanno dato un’indicazione chiarissima su quello che vogliono i milanesi. La domanda su Ecopass, infatti, racchiude una visione della città complessiva, e i milanesi hanno dimostrato coraggio: accettare di allaregare l’area Ecopass in cambio di una città più vivibile».
Ecopass così com’è è efficace?

De Corato: «Ecopass limitato alla Cerchia dei Bastioni ha dato il massimo: ha favorito il ricambio del parco auto, ha ridotto il traffico, ha cambiato le abitudini. Era un esperimento, per me concluso. Il problema ora sono i city users, l’esercito delle 700mila auto che ogni giorno entra in città. Ecopass andrebbe esteso ai confini di Milano: in questo modo pagherebbero solo i pendolari che portano smog e traffico».

Croci: «Certo che Ecopass funziona e a dirlo sono il Rapporto decennale dell’Ocse sull’Italia, la Banca mondiale, la Commissione europea per la mobilità, gli esperti della comunità internazionale. Ecopass ha esaurito la sua efficacia così com’è, va potenziato trasformandolo in congestion charge e allargando l’area».
Un provvedimento difficile da approvare come Ecopass, che richiede sacrifici ai cittadini, non viene dimenticato e perdonato dagli elettori alla fine del mandato?

De Corato: «Mettere le mani nelle tasche dei cittadini non è cosa da poco, soprattutto in tempi di crisi - non va dimenticato che i commercianti ricaricano il costo del ticket sulla fattura - così come io credo il consenso sia fondamentale per prendere decisioni importanti. Quando abbiamo approvato la delibera per il carico - scarico merci (quella ereditata dall’assessore Croci) 10 sigle di commercianti hanno ricorso al Tar e hanno fatto annullare la delibera. La seconda l’ho costruita insieme alle associazioni di categoria, io sostengo che il consenso sia fondamentale e non si possono imporre divieti e decisioni dall’alto».

Croci: «I milanesi hanno detto chiaramente che sono disposti a pagare 5 euro al giorno pur di disegnare una città a misura di uomo: la tariffa era nota perché per esser ammissibili i referendum devono indicare la fonte di finanziamento per realizzare i progetti indicati. Con 5 euro di congestion charge il Comune incasserà 60 milioni di euro: ma proprio su questo punto mi sono scontrato con la maggioranza. Io avrei potenziato e inasprito il provvedimento - così appunto come avevo provato a fare con la delibera sul carico- scarico merci, visto che i mezzi commerciali sono responsabili del 10% del traffico e del 30% delle emissioni -, ma la tensione con la maggioranza ha provocato la mia uscita dalla giunta. In questo caso il consenso c’è, i milanesi hanno detto “s씻.
Come giudica le timidezze dell’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Maran, che sulla tariffa a 5 euro sembra aver già fatto marcia indietro?

De Corato: «Scommetto che a settembre quando scadrà Ecopass, la nuova giunta si limiterà a prolungarlo così com’è, non decidendo di fatto nulla. Auguro dunque a Maran e a Pisapia, che ha speso parole entusiastiche sui referendum, di trovare una soluzione per il futuro di Ecopass, anche se sono sicuro che non decideranno nulla. Detto ciò come opposizione in consiglio vigileremo perché la giunta rispetti l’iter previsto dalle consultazioni: ci vuole una delibera di indirizzo entro 60 giorni, noi saremo lì a controllare che la delibera sia seria e indichi una strada precisa, con tempi e costi».

Croci: «Il consenso dei cittadini c’è eccome, ora sta alla giunta applicare quello che i milanesi hanno chiesto.

Esorto quindi l’assessore Maran a essere più coraggioso, che non significa non ascoltare le diverse esigenze della città, ma decidere. Se pensano di fare riunioni a porte chiuse si sbagliano. Noi del comitato vigileremo affinché vengano messi in pratica i provvedimenti votati dai milanesi».

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