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Ecopass, paga solo un’auto su cinque «Così non serve: chiudiamo il centro»

MATTEO SALVINI La tassa ha esaurito le sue funzioni. Chiudiamo il centro alle auto e usiamo le targhe alterne per tutto l’inverno

Ecopass, paga solo un’auto su cinque «Così non serve: chiudiamo il centro»

Il futuro di Ecopass è chiuso in un dato. A giugno, la quota dei veicoli ancora soggetti al pagamento del ticket per entrare nella zona «rossa» si è ridotta al 16,9% del totale (il 23,3 nei primi sei mesi). Circa due su dieci. Mediamente positivo se si legge nella filosofia del provvedimento, lanciato come tassa anti-smog. Anche se il calo del pm10 - che lievemente c’è stata anche nei primi sei mesi dell’anno in centro e di 10 punti se confrontato con gli anni dal 2002 al 2007 - si va assestando, ed è pure in risalita (+1%) se si considera tutta la città. A dirla tutta è la Lega: «O si gioca a fare gli ambientalisti e si va avanti così - afferma il capogruppo milanese Matteo Salvini - o si ammette che Ecopass era un pannicello caldo che ha esaurito le sue funzioni: non serve a ridurre nè il traffico nè lo smog, bisogna abolirlo subito, si cambi strada o assessore alla Mobilità. Ora centro chiuso alle auto e targhe alterne nel resto della città nei mesi invernali». Lo stesso porta invece il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini a dire che «il ticket è efficace per curare una città malata di smog e traffico, ma per guarire davvero il paziente occorre estendere la cura: rivedere e ampliare le classi soggette a tariffazione, perché oggi paga appena il 16% dei veicoli». Sul futuro di Ecopass il presidente della Provincia Guido Podestà anticipa: «Sono già d’accordo con il sindaco Letizia Moratti per una verifica a inizio settembre, si ragionerà su come proseguire, e ovviamente parteciperà la Regione che ha la responsabilità dal punto di vista sanitario». Ma già esclude un’estensione ai confini della provincia. Indietro non si torna è l’opinione dell’assessore alla Mobilità del Comune Edoardo Croci, perché «i dati sono molto positivi, non è neanche pensabile razionalmente chiudere un provvedimento efficace». Puntualizza che il futuro del ticket verrà deciso ascoltando i partiti e «la città, con una consultazione in autunno» ma «sulla base dei dati ora si può ragionare sugli sviluppi». Frena il capogruppo del Pdl Giulio Gallera: «Si valuterà con calma, senza avere la verità in tasca come intravedo nelle parole di Croci. Ci sono luci e ombre». Dal bollettino dei risultati dal primo gennaio al 30 giugno di quest’anno si legge che ormai «complessivamente il traffico all’interno dell’area Ecopass si può considerare sostanzialmente costante», perché è vero che più milanesi prendono i mezzi (ma la crescita si è ridotta allo 0,5% rispetto a inizio 2008) ma soprattutto sono passati ad un’auto che viaggia con le esenzioni. A giugno le classi non paganti costituiscono l’83,1% dei veicoli in ingresso. Per i mezzi commerciali invece Podestà ipotizza «incentivi per sostituire i più inquinanti, perché gli artigiani che entrano in centro per lavoro non subiscano costi aggiuntivi».
Tra gennaio e fine giugno sono entrati in area Ecopass ancora 991.554 veicoli, ma il 14,4% in meno - circa 23mila auto al giorno - rispetto al periodo pre-ticket (-13,5% nel 2008). Le concentrazioni medie di pm10 in centro sono state di 46 microgrammi al metro cubo contro i 47 del primo anno di ticket.

Su tutta la città invece, meglio i primi 6 mesi del 2008: il dato è invertito. L’aria più respirabile si traduce in una riduzione del costo sociale pari a 1,9 milioni. Meno incassi per il Comune: 5,8 milioni contro i 7,3 dei primi sei mesi 2008.

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