Ecuador, notte di birra e violenza

(...) settimana di distanza dai disagi del dopo gara di Genoa- Salernitana rimarcando la mancanza di sicurezza per i conducenti. La folta truppa di ecuadoriani che vive a Genova (comunità che conta 15mila persone) si è preparata all'evento. Niente diretta Rai, i latinoamericani hanno preso d'assalto i locali del Campasso e di Sampierdarena dotati di tv satellitare. Anche nel centro storico le pizzerie ed i ristoranti non sono riusciti a contenere l'invasione, con tifosi della «selecciòn» che hanno seguito la partita in piedi, birra alla mano, piuttosto di poter vivere l'emozione del debutto. Impossibile contenere la torcida latina. Nel silenzio della sera, dal centro a ponente, risuona l'eco dell'esultanza dei tifosi mista alla tensione tra i gol di Tenorio e de «El Bam Bam» Delgado, idolo dell'Ecuador mondiale. La partita finisce e si aprono le danze.
Genova si veste di giallo, blu e rosso. Suonano le trombe, si alzano i bagagliai delle macchine e le casse degli imponenti impianti stereo fanno ballare le ragazze sudamericane sui bordi delle strade. In via Fillak, tra Certosa e Sampierdarena, l'epicentro della festa: si esce dai locali, si incontrano giovani, famiglie, bambini. Tutti colorati delle tinte patriottiche, tutti a sventolare le bandiere. Partono i caroselli delle auto, dai bar escono casse di «cerveza» per unire alla gioia il piacere della birra latina.

Tra Cornigliano e Bolzaneto, non incontri che loro. Spostandosi in centro è festa uguale. A De Ferrari partono i bagni nella fontana. Nei vicoli, tra piazza delle Erbe e via Gramsci sono in centinaia. Arriva la «fiesta» ma puntuali anche gli incidenti.

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