Ed Miliband ha parlato ieri al Congresso del Labour, a Manchester, dopo aver conquistato, battendo il fratello David, la guida del partito. Il Labour è in mano a una «nuova generazione» (menzionata 15 volte nel suo discorso), una generazione «ottimista sul futuro, ottimista sul mondo, ottimista sul potere della politica». Il nuovo leader promette di dare ai laburisti, battuti a maggio dopo 13 anni al governo, una sferzata di energia: «Siamo gli ottimisti, assieme cambieremo la Gran Bretagna», e intanto sfida il rivale conservatore David Cameron e fa una previsione: «Il suo sarà un governo di un solo mandato». Miliband vuole riportare subito al governo il partito che fu di Tony Blair e Grodon Brown.
Proprio ieri, per la prima volta in tre anni, i laburisti hanno sorpassato i conservatori nei sondaggi. Il nuovo Labour (con la n minuscola, perché quello con la N maiuscola è morto a maggio e sabato, quando è stato eletto segretario) ha capito gli errori del passato ed è pronto a cambiare: «Non è successo per caso che un partito come questo abbia perso così tanti voti. Un partito che aveva cominciato attaccando il vecchio modo di pensare ma è diventato prigioniero delle proprie certezze. Con il tempo siamo diventati un nuovo establishment».
Ed Miliband, 40 anni, è stato eletto grazie all’appoggio delle confederazioni sindacali i cui leader erano seduti nelle prime file mentre lui parlava. Il nuovo leader laburista ha detto no agli «scioperi irresponsabili» che «il paese non accetta», tentando così di scrollarsi di dosso le pesanti etichette che nelle ultime 48 ore gli sono state incollate addosso dai mass-media britannici. Molti lo hanno infatti ribattezzato «Ed il Rosso», considerandolo molto più a sinistra del fratello David, ex consigliere di Tony Blair.
Ed ha voluto chiaramente prendere le distanze dall’epoca del New Labour blairiano. Ha criticato sia l’ex premier, attaccandolo sulla guerra «sbagliata» in Irak, sia Gordon Brown, il suo mentore in politica che lo ha allevato al ministero del Tesoro: «Quando vedi la peggior crisi finanziaria in una generazione, si può capire la rabbia contro il Labour che non ha fermato il vecchio modo di procedere della City, che ha detto che la risposta era la deregulation».
Miliband non ha portato all’estremo la rottura con il New Labour: i laburisti dovranno tornare a essere il partito delle piccole e medie imprese, dei bisogni delle famiglie che cercano di fare del proprio meglio per i figli, del concetto che il governo «non può diventare un diritto acquisito che pone ostacoli alla società».
Sullo sfondo, la soap opera di famiglia: David, in prima fila, («che mi nazionalizzò il trenino, quando gli rubai il pallone») domani potrebbe annunciare che ha deciso di voltare le spalle al fratello rifiutando un posto importante nel governo ombra.
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