Edilizia e contributi: ecco le misure del governo

Roma Slitta alla prossima settimana, probabilmente a martedì il voto finale sul decreto legge sugli interventi per la ricostruzione dell’Abruzzo dopo il terremoto. In base a un accordo tra i gruppi parlamentari, ieri sono state ultimate le votazioni sugli emendamenti al testo. Il decreto, approvato dal governo il 28 aprile del 2009, dopo il passaggio in Senato dovrebbe essere convertito in legge dalla Camera con il voto finale previsto, appunto, per martedì.
Fra le principali misure in favore delle popolazioni colpite dal terremoto ci sono i contributi e i finanziamenti per la ricostruzione, che saranno concessi ai residenti, alle imprese e agli enti aventi sede nei 49 comuni colpiti dal sisma. È garantito un contributo a fondo perduto del 100% per la ricostruzione o la riparazione dell’abitazione principale o l’acquisto di una nuova abitazione sostitutiva. Chi aveva contratto un mutuo per un’abitazione principale distrutta dal sisma potrà cedere il debito - al massimo 150mila euro - allo Stato, a patto che fosse in regola con il pagamento delle rate. Sarà predisposto un piano di interventi urgenti per il ripristino degli edifici pubblici tra cui le strutture universitarie e il conservatorio dell’Aquila. Si stima un fabbisogno di 185 milioni di euro, di cui circa 85 milioni per gli edifici universitari e circa 3 milioni per il conservatorio di musica. Previste inoltre misure per la messa in sicurezza delle scuole. Per la ripresa delle attività didattiche è autorizzata la spesa di euro 19,4 milioni per l’anno 2009, 14,3 milioni per l’anno 2010 e 2,3 milioni per l’anno 2011. Secondo il servizio studi, dipartimento Ambiente, della Camera il costo totale delle misure nel 2009 sarà di 1.152,5 milioni di euro.

Così la ripartizione: 400 milioni per moduli abitativi; convenzione Fintecna: 2 milioni; scuole: 19,4 milioni; sospensione termini: 6,3 milioni; rifinanziamento fondo protezione civile: 580 milioni; missione vigili del fuoco e polizia: 91,3 milioni; provvidenze lavoratori e imprese: 53,5 milioni.

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