Edison, l’intesa tra i soci torna in alto mare

Edison, l’intesa tra i soci torna in alto mare

È a rischio il faticoso compromesso trovato dopo mesi e mesi di trattative per il riassetto di Edison. I francesi di Edf hanno proposto una revisione degli accordi e in particolare di quello relativo allo «spacchettamento» di Edipower, che prevedeva l'assegnazione ad A2A e Iren di due impianti idroelettrici dell'ex genco Enel. Una mossa inattesa e che ha creato molta irritazione nella cordata italiana.
La matassa da dipanare è quella del debito da assegnare ai due dei nove impianti di Edipower che rimarrebbero in capo dei soci italiani, quelli di Mese e di Udine, gli asset più di pregio di Edipower. Secondo gli accordi, ad A2a ed Iren farebbero capo 800 milioni di debito, pari al 72% del debito complessivo. Troppi per i soci italiani, secondo i quali una ripartizione di questo tipo significa sottostimare il valore delle centrali a gas di Edipower che resteranno in capo a Edf e che, secondo gli italiani, superata l'attuale fase di mercato, torneranno ad esprimere valori e redditività importanti nell'ambito del progetto di Edf di fare di Edison il suo punto di riferimento nel settore del gas.
Una diatriba che ha spinto i francesi a prendere l'iniziativa e a proporre una sorta di marcia indietro: d'accordo, meno debito; ma a condizione di accettare asset meno pregiati. «Per sciogliere la questione spinosa di una distribuzione equa dell'indebitamento - si legge nella lettera spedita ieri dal direttore finanziario di Edf, Thomas Piquemal, al direttore generale di A2a, Renato Ravanelli e per conoscenza anche agli altri due protagonisti della trattativa, Andrea Viero di Iren e Gianfranco Amoroso di Mediobanca - abbiamo trovato un accordo sulla necessità di intervento di un perito indipendente che, con la nostra reciproca assistenza, potrà individuare le risposte più opportune».
Un primo passaggio della lettera che anticipa la vera e propria stoccata: «comprendiamo perfettamente il tuo timore circa il livello di indebitamento che dovreste assumervi mediante la joint venture con Iren, da te proposta e sai anche che abbiamo avanzato, quale soluzione equa, un aggiustamento del pacchetto di asset da determinarsi in base alla decisione del perito indipendente di adeguare l'indebitamento al livello che voi reputiate sia possibile assumervi».
La mossa francese è stata letta negli ambienti finanziari milanesi come un vero e proprio strappo che potrebbe far scattare il meccanismo dell'asta. Secondo gli accordi fra le parti che scadono alla fine dell'anno, infatti, nel caso in cui non fosse raggiunto un accordo per il riassetto di Edison scatterebbe una vera e propria un'asta. Una soluzione che, stando così le cose, potrebbe fare comodo sia ai francesi che agli italiani.
Edf potrebbe avanzare un'offerta e portarsi a casa tutta Edison senza dover cedere due gioielli come le ex genco e, in fondo, gli italiani massimizzerebbero il loro investimento ottenendo immediatamente soldi contanti per l'uscita dal capitale di Foro Buonaparte.
A giorni la Consob darà la sua risposta al quesito sul prezzo che Edf dovrà pagare agli azionisti di minoranza di Edison nel caso del riassetto così come stabilito fra le parti, e gli analisti danno ormai per scontato che i francesi dovranno sborsare 0,85 euro per azione. L'ipotesi di un'asta appare, quindi, come una soluzione estrema, sicuramente più onerosa per i francesi, dalla procedura non certo immediata, ma che finalmente potrebbe dare certezza a Edison, la cui situazione comincia a essere preoccupante anche dal lato industriale e finanziario.
Infatti, è proprio l'incertezza sul futuro della società, che ha un flottante bassissimo, circa il 10% del capitale, ha spinto gli analisti di Moody's a mettere sotto osservazione il rating per un possibile downgrade, spiegando che il giudizio potrebbe essere tagliato di uno o più livelli se dovesse diventare chiaro che Edf non prenderà il controllo di Edison.


Una decisione già anticipata dagli analisti dell’altra grande agenzia Usa, Standard & Poor's che hanno tagliato il rating su Edison a BBB- da BBB, mettendo il titolo sotto osservazione per un possibile nuovo downgrade.

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