Edison Ok della Turchia a Itgi, la nuova strada per portare in Italia il gas del Caspio

La firma di ieri è considerata storica per il gasdotto Itgi, l’infrastruttura destinata ad attingere alle grandi riserve dell’Azerbaigian e a portare, una volta completata, circa 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas in Italia e in Europa attraverso Turchia e Grecia. Ieri ad Ankara i protagonisti del progetto, l’italiana Edison e le società nazionali del gas di Grecia e Turchia, Depa e Botas, hanno firmato un accordo che disciplina le condizioni di transito del gas che alimenterà Itgi attraverso la rete di gasdotti turca. L’accordo prevede anche che Botas possa entrare nella società Igi Poseidon, attualmente controllata da Edison e Depa, che costruirà gli 800 chilometri di gasdotto tra Grecia e Italia. Edison e Depa, al contempo, potrebbero collaborare al potenziamento della rete turca. L’intesa, secondo l’ad di Edison, Umberto Quadrino, «rappresenta un grande passo avanti per l’Itgi perché completa il quadro relativo ai diritti di transito in Turchia e ci consente di accelerare la finalizzazione dei contratti d’acquisto del gas con l’Azerbaigian». L’accordo permetterà infatti ai promotori dell’Itgi di andare a trattare contratti a lungo termine «blindando» così le forniture di gas. A questo punto, secondo Quadrino, l’Itgi è dunque «in grado di aprire nel breve termine il Corridoio Sud», cioè la rotta del gas voluta dall’Unione europea per collegare il Vecchio Continente ai ricchissimi giacimenti del Caspio e del Medio Oriente (che si stima contengano il 20% delle riserve mondiali). Il progetto di Edison allunga così il passo rispetto alle altre infrastrutture incluse nel Corridoio Sud: il Nabucco, che attraverso i Balcani condurrà il gas del Caspio a Vienna, e il South Stream a cui partecipano Gazprom ed Eni e in cui entrerà Edf.

Collegata nel 2007 la Grecia e la Turchia, per completare Itgi resta da costruire il gasdotto tra la Grecia e l’Italia per la cui realizzazione, comunque, i tempi non saranno brevi: il completamento è atteso infatti entro il 2015. Itgi «diventa sempre più europeo e permetterà la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico per il nostro continente», ha commentato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia.

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