da Milano
Sulla scia dell'operazione Edison, Aem rischia nel medio termine un deterioramento del rating assegnato ai bond, che per l'ex municipalizzata potrebbe comportare un aumento del costo del denaro. Secondo una prima valutazione degli analisti, lattuale rating A potrebbe essere declassato a tripla B, che avrebbe comunque uninfluenza limitata sul costo del debito. Il declassamento, infatti, sarebbe quasi un «atto dovuto» per lentità dellesposizione, ma gli istituti di credito terrebbero in conto il forte cash flow e la redditività della società. I prospetti pro-forma dell'operazione, inoltre, indicano che la capitalizzazione del gruppo Aem sarà composta all'incirca da 3.396 milioni di patrimonio netto e da 5.155 milioni di debiti finanziari. Si tratta di una struttura con maggior debito rispetto a quella che avevano in precedenza complessivamente Aem e Edison. È quanto si legge nel documento informativo relativo all'acquisizione di Edison da parte di Transalpina di Energia, società partecipata dalla Wgrm Holding di Edf e da Delmi (controllata a sua volta da Aem). Il nulla osta Consob all'operazione è atteso la prossima settimana e con esso, secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, dovrebbe prendere il via l'offerta pubblica.
Ieri si è anche appreso il complesso quadro degli accordi di put e di call che legheranno in vario modo i nuovi soci Edison. Gli azionisti di minoranza della Delmi, Enia (15%), Società Elettrica Altoatesina Sel (10%), Dolomiti Energia (10%), Mediobanca (6%), Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (5%) e Banca Popolare di Milano (3%) possono vendere le quote in Delmi all'Aem di Giuliano Zuccoli in caso di decisioni straordinarie come la cessione di Edison o delle attività nel gas e nell'elettricità.
Dolomiti Energia ha poi delle put verso Aem, suddivise in due tranche e relative complessivamente alla metà del proprio pacchetto Delmi.
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