Edison, da Romani ultima chiamata alla cordata italiana Intesa si chiama fuori

Edison sempre più nel caos. Il governo lancia l’ultimo appello alla cordata italiana, Intesa Sanpaolo si chiama fuori dalla partita, mentre il Comune di Milano chiede di migliorare gli accordi di marzo. E i francesi di Edf stanno a guardare. È successo tutto alla vigilia del consiglio di gestione di A2A di oggi, al termine del quale la superutility dovrebbe presentare un documento definitivo su come procedere nel negoziato con Parigi. Il primo a parlare è stato il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani: «La Cassa Depositi e Prestiti se avesse voglia di intervenire nella partita per il riassetto può farlo, ma sul campo c’è già una manifestazione di interesse di Intesa Sanpaolo. La creazione di una cordata per difendere l’italianità della produzione di energia di Edison è, dunque, una possibilità che è stata data: se i tanti soci italiani esistenti o qualche altro volesse partecipare a questa opportunità il governo sarebbe ben lieto. Ho fatto in modo che ci fosse un po’ più di tempo perché i partner italiani potessero trovare una soluzione per chi oggi deve produrre in Italia energia elettrica. Il governo non poteva sottrarsi a questa responsabilità, ma non fa di mestiere né l’azionista né il produttore di energia».
Romani si è augurato che «i partner italiani siano nelle condizioni di lavorare insieme e di fornire a Edf un’unica interlocuzione». Rispetto alla freddezza manifestata dai soci pubblici di A2A verso il lodo Zuccoli, il piano per mantenere in mani italiane Edipower, il ministro non si è scoraggiato: «Facciamo lavorare i soci pubblici, i soci privati e le banche. Mi auguro che il Sistema Paese trovi la voglia e l’orgoglio di essere Sistema e Paese». Ma l’appello è stato rispedito al mittente da Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano, socio forte di A2A: «Ma quale cordata? Ma per fare cosa? Speriamo che possa essere migliorato in maniera adeguata l’accordo di marzo. Per farlo c’è bisogno di ricostruire un minimo di rapporto con i francesi».


Poi la doccia fredda da Intesa Sanpaolo: la banca «non ha intenzione di prendere in considerazione l’ipotesi di partecipare al riassetto di Edison attraverso interventi di capitale». L’incertezza, dunque, regna sovrana. Ma il tempo stringe: la prossima settimana il ministro Romani dovrà incontrare il numero uno di Edf, Henri Proglio.

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