Effetto Cenerentola a X Factor Lo stop ipocrita a mezzanotte

Scena surreale nella finale di X Factor: il concorrente di 17 anni, Davide, costretto a farsi sostituire in video dal padre. Tutta colpa di una legge assurda. Ma anche di trasmissioni-fiume. Giallo sul vincitore: il nome era noto mezz'ora prima

Effetto Cenerentola a X Factor 
Lo stop ipocrita a mezzanotte

Chi martedì sera si è sintonizzato sulla finale di X Factor dopo le ore 24, si è imbattuto in una stranissima scena. Il presentatore Francesco Facchinetti, bravo come sempre, sta per proclamare il vincitore della quarta edizione. Alla sua sinistra c’è Nathalie, nella squadra del giudice Elio, categoria over 25. Alla sua destra ci dovrebbe essere il diciassettenne Davide, nella squadra del giudice Maionchi, categoria under 24. Invece al suo posto c’è un signore di mezza età, distinto ma un po’ spaesato, con lo sguardo perso nel vuoto. È Vincenzo Mogavero, il papà di Davide. Stop al televoto. Arriva la busta col responso. Trionfa Nathalie. Baci e abbracci. Vincenzo si dilegua dietro le quinte senza dire una parola.
Molti telespettatori si sono chiesti cosa abbia impedito al cantante minorenne di partecipare alle ultime battute del programma. La risposta è semplice: la legge.

Infatti, fino alle 23 e 59 i minorenni possono essere usati come animali da circo nelle trasmissioni deputate al canto e al ballo ove imitano gli adulti come scimmie ammaestrate. Alle 24 stop. Fine dell’effetto «Cenerentola» (copyright Aldo Grasso). La stessa esibizione passa in un battibaleno da intrattenimento per famiglie a sfruttamento del lavoro minorile. Un po’ ridicolo, no? E anche ipocrita.

La disciplina è essenzialmente dettata dalla L. 17 ottobre 1967, n. 977 (rinnovata nel 1999 per attuare una direttiva della Comunità europea). Ecco l’articolo in questione: «È vietato adibire i minori al lavoro notturno. Con il termine “notte” si intende un periodo di almeno 12 ore consecutive comprendente l’intervallo tra le ore 22 e le ore 6, o tra le ore 23 e le ore 7». È ammessa una deroga a tale divieto, questa: «La prestazione lavorativa del minore impiegato in attività di carattere culturale, artistico, sportivo o pubblicitario e nel settore dello spettacolo – preventivamente autorizzata dalla Direzione provinciale del lavoro – può protrarsi non oltre le ore 24». Comunque, in tal caso, «il minore deve godere, a prestazione compiuta, di un periodo di riposo di almeno 14 ore consecutive». Insomma, si canta e si danza fino al dodicesimo rintocco, previa autorizzazione della Direzione provinciale, poi tutti a nanna per più di mezza giornata, per diventare grandi più alla svelta.

Simile intoppo a quello di ieri sera si era già verificato quest’anno a X Factor (Ruggero non aveva potuto esibirsi al ballottaggio), ma anche all’ultimo Festival di Sanremo, quando la quindicenne Jessica Brando non aveva potuto cantare in diretta perché la mezzanotte era già passata. Quella volta fu trasmessa la registrazione delle prove pomeridiane, e ci fu l’immancabile polemica. Chiusa così dai dirigenti Rai: «Si rischiava di entrare nel penale, non si poteva fare diversamente». Un po’ troppo per una manifestazione simile.

Si potrebbe cogliere la palla al balzo per dare un taglio alle trasmissioni canore, stirate all’insopportabile lunghezza di 3 ore e passa. Tra l’altro X Factor si poteva concludere tranquillamente alla mezzanotte in punto quando in sala stampa, con singolare anticipo di oltre mezz’ora sullo stop ufficiale al televoto, si è diffusa la notizia della vittoria di Nathalie, poi confermata in diretta. Più del sessanta per cento di preferenze per la cantante, neanche uno scarto enorme con il secondo classificato, Davide.

Il quale, fino all’ultima puntata, era dato per sicuro vincitore da tutti. Misteri dei plebisciti via telefono. Nathalie - spiega Elio - avrebbe riconquistato il pubblico con la forza del suo inedito In punta di piedi.

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