Effetto Lavater, altri 15 posteggi a rischio

Questi parcheggi non s’hanno da fare. Dopo la revoca della concessione per la realizzazione del parcheggio sotterraneo di piazzale Lavater, che tante speranze ha acceso nei comitati dei residenti che da anni si battono contro il piano parcheggi del Comune, ora per una decina di altri silos, per la maggior parte in centro, si preannuncia la stessa sorte. Manca il documento ufficiale, ma la volontà politica e la determinazione della giunta ci sono tutte. Il discorso va allargato alla maggioranza: nel programma elettorale, su cui l’intera coalizione ha messo la faccia, si esprime la netta contrarietà a «tutti quei parcheggi che danneggiano i cittadini». Per quanto riguarda i parcheggi all’interno della Cerchia dei Bastioni, in particolare, la giunta ha intenzione là dove possibile di cancellarli, dal momento che il 16 gennaio entrerà in vigore area C. «I parcheggi attirano traffico - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Lucia Castellano - mentre il nostro progetto è di portarlo fuori dalla Cerchia».
Due sono le tipologie di box che danneggiano i cittadini: le «ferite aperte» per dirla con le parole dell’assessore ai Lavori pubblici che hanno sventrato completamente le piazze per decenni, oppure quelli che sono stati pensati in luoghi «improponibili». Sui primi «abbiamo l’obbligo civile - spiega Lucia Castellano - di intervenire al più presto. Stiamo facendo dei ragionamenti per vedere il da farsi, quello che è certo è che useremo la stessa logica che abbiamo usato per piazzale Lavater». Passando in rassegna tutte le ferite caso per caso: il parcheggio di piazza XXV aprile verrà ultimato definitivamente a marzo, mentre in via Ampère il cantiere si chiuderà a febbraio. In via Mazzini i lavori si concluderanno l’anno prossimo. Così bisognerà aspettare il 12 gennaio - giorno della sentenza (2 persone della cooperativa sono state rinviate a giudizio, altre 2 hanno patteggiato) - per conoscere il destino dei box di piazza Bernini e largo Rio de Janeiro. L’amministrazione sta valutando se sussistono le condizioni per la marcia indietro, così come per il parcheggio eterno di piazza Novelli. Entrambi i lotti presentano criticità e forti ritardi, che potrebbero dare adito alla revoca della concessione. Il caso Darsena insegna.
Attenzione però, al momento non ci sono ancora decisioni prese, anche se l’intenzione dell’assessorato in generale è di cancellare, dove sussistano le condizioni, i parcheggi della zona 3, che hanno martoriato città e cittadini. Stesso discorso per piazzale Bacone, ancora a livello di progetto (bocciato dalla sovrintendenza, che ora aspetta la nuova versione): qui i residenti, esasperati dai disagi creati dal cantiere di piazza Ozanam, non ne vogliono sapere del parcheggio, nè di tagliare gli alberi che popolano la piazza. Il «criterio Lavater» - bloccare in via preventiva il cantiere prima che aprisse per «che avevamo ampiamento previsto che avrebbe creato enormi disagi», dovrebbe valere anche per i box di via Canaletto-piazza Guardi-piazza Fusina.
La logica che guiderà le decisioni dell’amministrazione verde-arancione per il centro storico è la coerenza: attivando area C, sarebbe contraddittorio autorizzare parcheggi nella cerchia. L’assessore sta studiando la fattibilità e la sostenibilità economica della revoca delle concessioni dei box di Santa Maria Valle, via Zecca Vecchia, via Paleocapa, Castello/Lanza, via Montello, Saffi est e Saffi ovest, piazzale Baracca, piazza Fontana -Beccaria, piazza Oberdan. Sotto esame - le penali potrebbero aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro - i progetti di via San Vittore, Morandi, Palestro e piazza Edison.

E se si farà di tutto per cancellare gli autosilo in centro, l’unica eccezione che conferma la regola è largo Gavirate: uno «scandalo» per Lucia Castellano, che ha manifestato l’intenzione di mettere la parola fine a una vergogna che va avanti da anni.

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