Efficace in Italia la lotta ai “big killers“ rispetto ai trattamenti offerti in Europa

Buoni risultati nella lotta ai tumori. I dati recentemente pubblicati sulla rivista Lancet Oncology relativi allo studio epidemiologico Eurocare-4, basato sulle analisi di 83 registri tumori di 23 Paesi europei, indicano che l'Italia, per i tumori "big - killer" (colonretto, polmone, prostata e mammella), ha tassi percentuali di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti oncologici superiori alla media europea (59,7% rispetto a 55,8%).
Dall'analisi globale dei dati europei emergono le seguenti considerazioni: i tassi di sopravvivenza sono in lento ma costante miglioramento; le differenze tra i Paesi stanno diminuendo ad eccezione dei Paesi dell'est Europa; i pazienti anziani sono a maggiore rischio di breve sopravvivenza da tumore; in tutti i Paesi europei i tassi di sopravvivenza sono migliori nel sesso femminile rispetto a quello maschile (+ 10%); le sopravvivenze in Europa per i tumori solidi sono a tutt'oggi inferiori rispetto a quelle ottenute in Nord America. Il nostro Paese registra la quarta migliore posizione per i tassi di sopravvivenza dei tumori della prostata, la sesta per i tumori della mammella e la settima per i tumori polmonari.

Un'analisi più dettagliata dei dati nazionali recentemente riportata dalla rivista Tumori evidenzia delle importanti criticità: i registri tumori presi in esame coprono solamente il 28% dei casi diagnosticati di tumore e sono prevalentemente collocati nelle regioni del nord dove l’adesione alle campagne di screening è ben più elevata.

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