Einion Frenchin

Dal momento che il 29 di febbraio cade nei soli anni bisestili, non ci sono molti santi festeggiati in questo particolare giorno. Anche perché la riforma gregoriana del calendario cristiano e occidentale risale al XVI secolo; prima, nei luoghi non «romani», vigeva praticamente la confusione. Perciò, ogni tanto il vostro agiografo è costretto a frugare tra i santi del mese di cui non si conosce l’esatta ricorrenza diaria. È il caso del santo di oggi, Einion Frenchin, del quale non sappiamo neppure l’epoca in cui visse. Anche sul nome non c’è unanimità di scrittura: nei documenti, infatti, compare talvolta come Eingan o Eireon e, in latino, Anianus. Questo Einion Frenchin pare sia stato un principe di Lleyn, nel Carnarvonshire. Aveva due fratelli santi anche loro, s. Seiriol e s. Meirion. Sembra che a un certo punto abbia lasciato tutto e si sia dato all’eremitaggio a Llanengan, presso Bangor. A Llanengan aveva fondato una chiesa. Un’altra ne aveva fondata a Gwynedd. Non sappiamo quando ma sappiamo dove morì: a Llanengan, e là fu anche sepolto. La sua tomba era un’importante meta di pellegrinaggi di inglesi e tale rimase fino al XVI secolo, quando al celeberrimo re Enrico VIII venne l’idea di spazzare via il cattolicesimo dalle sue terre e di distruggere tutto quel che gli fu possibile dell’arte e degli edifici «papisti».

Tra questi, ovviamente, la tomba di s. Einion Frenchin, e la chiesa di Llanengan, dove, per giunta, stava una appetibilissima statua d’oro del santo gallese. Che, naturalmente, venne fusa e incamerata dal goloso erario di Sua Maestà dalle sei mogli.

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