da Nicosia
La coalizione di governo che da tre anni sostiene il presidente cipriota Tassos Papadopoulos e la sua politica contraria al piano Onu per la riunificazione di Cipro, ha vinto le elezioni parlamentari che sin dai primi exit poll avevano visto, come nelle precedenti del 2001, quasi alla pari il partito Akel (comunista, che sostiene Papadopoulos) e il Disy (di centro-destra all'opposizione).
Alla fine dei conteggi, l'Akel ha ottenuto il 31,2% delle preferenze (-3,4% rispetto al 2001); il Disy il 30,3% (-3.5%), il centrista Dyko, guidato dal capo dello Stato, il 17,9% (+3%) e il socialista Edek l'8,9% (+2.4%). La consultazione è stata un vero e proprio esame per la politica portata avanti da Papadopoulos e cominciata con il sonoro no con cui due anni fa (in un referendum condotto anche nella parte Nord dell'isola occupata dai turchi) la maggior parte dei greco-ciprioti bocciò il piano proposto dal segretario generale dell'Onu Kofi Annan per riunificare l'isola divisa dal 1974. I turco-ciprioti, invece, votarono a maggioranza per il piano Annan.
Il voto dei greco-ciprioti va quindi a premiare e incoraggiare la strategia di Papadopoulos che tende ad ottenere dalla Turchia il massimo delle concessioni a favore del governo di Nicosia facendo leva sui negoziati di adesione all'Unione europea avviati da Ankara lo scorso ottobre.
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