Più in forma che mai, sempre pronto allimitazione o alla battuta comica nonostante l'aria che tira («che delusione questo governo, voteremo con una legge elettorale che non ci permetterà di cambiare le cose»), Max Giusti torna a dare il meglio di sé - tenere la scena dal vivo, meglio se col cabaret - con una serata speciale da dedicare, anima e cuore, alla sua città. «Il titolo? Non cè. È un evento che ho organizzato su due piedi perché, tra il set di Distretto di Polizia 8 e le incursioni in video a Quelli che il calcio
, metterci pure una tournée teatrale avrebbe dato il colpo di grazia alla mia salute: dormire tre ore per notte sa, alla lunga, logora».
Così, piuttosto che rinunciare al proscenio, in coda di stagione lalter ego di vip e politici rampanti come Ricucci e Mastella, Malgioglio e Sarkozy ha pensato a un one-man-show in divenire: data unica il 16 aprile al Palalottomatica per commentare ridendo (sia pure a denti stretti) i risultati elettorali. «Per farlo ho scelto un posto magico il Palalottomatica, che mi ricorda i concerti della mia gioventù. Io lo chiamo ancora Palaeur e non vedo lora di ritrovarmi su quel palco, davanti alla mia gente per fare un bilancio dellesito del voto» spiega lattore che 24 ore dopo le elezioni, il 15 aprile, registrerà dei contributi video da utilizzare in scena per dare vita a un sapido contraddittorio. «Farò commentare i risultati elettorali ad alcuni personaggi famosi e prometto che ci sarà da ridere. Poi, mi divertirò coi vecchi monologhi tratti da Lo scemo del villaggio e Io verrei ma non da solo. Per loccasione ho anche tirato fuori dal cassetto cose che credevo di aver buttato via e cose che non ricordavo più di aver scritto».
Sincero ammiratore di Fiorello («Dopo Walter Chiari è lunico showman che sia riuscito a entrare nelle case della gente con garbo e discrezione: mi piacerebbe duettare con lui, a suon di gag e imitazioni, sul palco durante il Concertone del 1° maggio»), Max Giusti al Palalottomatica darà corpo a uno show nello show sviluppato su tre punti: 1) dire tutto quello che gli passa per la testa su politica e società, come aveva già fatto nellultimo spettacolo, Mettici la faccia; 2) dare corpo alla sua irresistibile galleria di «mostri»; 3) rifare i cavalli di battaglia con laccompagnamento dellorchestra. Un canovaccio importante su cui, a parte le risate che sono garantite, grava una sola incognita: quella elettorale. «Non sono deluso dal mio Paese, sono deluso da chi ha tentato di guidarlo e non cè riuscito» fa outing lattore romano. «La classe politica ha perduto lonore e questo mi fa vergognare. Però andrò a votare lo stesso perché sarebbe uno sbaglio non farlo.
Info 06/45496305