Els, il sudafricano più forte dell’incubo dell’ultimo tiro

È davvero la settimana dei grandi ritorni sulla scena mondiale del grande golf.
Sul percorso del Blue Monster del Doral a Miami, Ernie Els, quarantenne campione sudafricano con - tra l’altro e scusate se è poco - due titoli di campione Open degli Stati Uniti ed un titolo di «Open» Champion di Gran Bretagna è tornato al successo dopo due anni di astinenza nel CA Championship, secondo dei campionati del mondo della stagione. E non sono tanto il milione e 400mila dollari della prima moneta a fare notizia ma il fatto che Els abbia ritrovato quella capacità di vincere che negli ultimi tempi gli era sfuggita tra le dita.
Dapprima l’incidente al ginocchio - per una caduta in barca - che lo aveva messo fuori gioco per qualche mese, ma soprattutto la scoperta che il giovane figlio - sette anni - era affetto da autismo sono indubbiamente pesati sul rendimento e sull’approccio mentale al gioco del rinomato Big Easy.
In campo si vedeva che il suo gioco c’era ma che al momento di tirare le fila del successo a portata di mano Els non era più lo stesso quasi che la sua mente andasse in senso opposto alle sue capacità golfistiche. L’incubo - speriamo - si è dissolto in un pomeriggio di sole su uno dei percorsi più famosi del mondo e con in campo i migliori 68 giocatori del World Ranking. Els è stato impeccabile sia per gioco che per concentrazione nelle prime tre giornate.
Onestamente, visti i precedenti, ci si aspettava un calo, un annebbiamento nel finale ma ciò non è stato e si è assistito ad uno splendido duello, colpo su colpo, tra il Big Easy ed il giovane connazionale Charl Schwartzel che fino a due buche dal termine ha insidiato il sogno tanto agognato dal Ernie Els.
In altre occasioni il dramma di Big Easy si era manifestato proprio nelle buche finali ma stavolta dove è stato travolgente Schwartzel si è reso conto che Els che era tornato Els ed è stato lui a mollare lasciando a Big Easy una vittoria netta e meritata con ben quattro colpi di vantaggio.
Il golf mondiale è tornato ad avere uno dei suoi massimi professionisti e quanto è successo alle spalle di Els e di Schwartzel nel Doral ha ben poca storia.

Comunque ottima prestazione del nostro Francesco Molinari ormai entrato nell’élite mondiale e giunto 14esimo, mentre il fratello Edoardo, ancora alle prime esperienze a questi livelli, ha dovuto accontentarsi del 61esimo posto: ma l’importante per lui - neo big - è stato quello di essere presente al Doral.

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